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Il labirinto dei sensi

Silvana Audano

Pedagogista già dirigente nei servizi educativo del Comune di Torino

Amilcare Acerbi

Formatore, pedagogista


agricoltura – natura – gioco

 

Diario per immagini della realizzazione nella scuola dell’infanzia di via Negarville, in Mirafiori, Torino. Ottobre 2016 – Giugno 2017

Silvana Audano, responsabile pedagogica del circolo[1] e Amilcare Acerbi, consulente e ideatore del progetto.

 

Il progetto Labirinto dei sei sensi, è parte del progetto di organizzazione di un cortile denominato “Il giardino creativo dei piccoli” pubblicato nel numero 01/2017 di ZeroSeiUp. Qui di seguito ne descriviamo la realizzazione durata un intero anno scolastico. Ora l’installazione rimane e continua ad essere utilizzata con rinnovate semine, accessori e idee.

In contemporanea la medesima esperienza è stata condotta in un’altra scuola dell’infanzia del circolo, in piazzetta Jona.

 

L’orto-giardino incomincia la sua vita in autunno, prendendo la forma di una installazione a labirinto, all’aperto, mettendovi a dimora alcune piantine e semi. In interno-scuola nel corso dei mesi invernali si semina e si “spia” che cosa succede (da magia a scoperta scientifica …); poi a primavera si invasa e si gestiscono nuove semine e nuove crescite. Nel frattempo in laboratorio si inventano e si preparano oggetti-ostacolo, mobiles, strumenti sonori, oscillanti, oscuranti, da inserire nell’installazione esterna.

Dunque si costruisce insieme, anche con i genitori, un luogo dove penetrare, trovare, nascondersi, rincorrersi, ma anche toccare, raccogliere, annusare, assaggiare.

Con questa installazione si vuol creare in bambini molto giovani una forte sensibilità alla vita della vegetazione e una continuità di relazione, soprattutto con erbe e piante, dalla loro semina o messa in terra, al raccolto dei loro frutti.

Nella quotidianità i tempi necessari alla cura delle piantine sono proprio brevissimi.

Per percepire i cambiamenti e gli effetti delle proprie azioni è necessario da una parte che ci sia una relazione individuale con la piantina e che dall’altra sia ben chiaro il vantaggio dallo scambio “fisico” che se ne può trarre.

Bisogna dunque accrescere le motivazioni di cura: è utile perciò che le sollecitazioni non siano solo visive, ma che il corpo intero ne sia coinvolto, possibilmente dove lo stimolo ludico si intrecci con l’utilità del gesto e il fascino dei confronti, tra bambini e con le cose, da cui potranno anche scaturire scoperte scientifiche.

 

Mese di Ottobre

Il progetto del percorso viene consegnato alle maestre e analizzato dai bambini. In base alle note allegate ci si procura il materiale e si distribuiscono i compiti.

 

Si tracciano i corridoi del labirinto servendosi di una fettuccia lunga cm 500 tanto quanto ogni lato del quadrato che contiene il labirinto. Lungo la fettuccia si versa del gesso scagliola in polvere. “Mi chiamo Adelina, con Giorgia ho tenuto la corda di 5 metri e guardavamo la mappa. Mettevamo con Alessandro e Karim la farina sulla corda e rimanevano le righe. Io sono Agata, avevo tenuto la mappa con Valerio e Ayala”.

 

 

Da inizio Novembre

Un lavoro impegnativo, di gruppo: tracciare e rispettare le indicazioni della mappa, versare il gesso, alternandosi nei ruoli. Finito il tracciato i bambini hanno provato il percorso, camminando e correndo, da soli, in fila indiana, o a tutta velocità, qualche volta anche spingendosi per arrivare primi.

 

 

Novembre

Dopo aver tracciato il labirinto si è iniziato a riempire di terra i vasi, quelli grandi e quelli medi. Questo è stato uno degli impegni del Laboratorio natura, condotto dalla maestra Irma. Trasporto e scarico della terra è un lavoro lungo; piace di più fare buche.

 

Scavando in giardino sono stati portati alla luce numerosi reperti (definiti subito “tesori”), cocci vari, un cucchiaino di metallo, spezzoni di ferro e vari animaletti, tra cui vermi e un grillo talpa.

 

 

Fase molto tecnica, fissare i paletti ai vasi grandi.

 

…e tagliare i bambù sotto lo sguardo della maestra.

 

Novembre

Arrivano i genitori. Il Progetto Labirinto ha coinvolto tutta la scuola. I bambini hanno “lavorato” in ogni fase, di costruzione, coltivazione, decorazione. Le famiglie hanno contribuito reperendo alcuni materiali e due nonni e due papà hanno aiutato a montare le reti del labirinto per comporre i vari corridoi.

 

Ai bambini piace vedere i papà al lavoro e ne sono orgogliosi.

Fine Novembre

La struttura del labirinto è terminata. Ora le prime semine.

 

ent

 

Ma già si può entrare e giocare

 

Emergenza

Gli scoiattoli si sono mangiati i germogli delle piantine di avena e frumento (seminate a Ottobre). Bisognerà seminare in classe; quando le pianticelle saranno più grandi verranno trapiantate fuori e protette con una retina!

 

Da Dicembre e a Marzo

Percorrerlo tempo permettendo. Riprodurre il labirinto. Ogni insegnante, nel laboratorio da lei condotto, ha trattato il tema del labirinto, creando modelli di gioco, stimolando riflessioni logico-spaziali, affrontandolo a livello letterario, con racconti, miti, leggende. Soprattutto Maria, del Laboratorio di costruzioni, ha seguito questa fase. Nel laboratorio di lettura con Maria Grazia: proposta del racconto “Teseo e il filo di Arianna”; rappresentazione grafica di labirinti, labirinti utilizzando fili di lana, creando intrecci e percorsi. Nel laboratorio dell’argilla, condotto da Alessandra, si sono creati modelli di labirinto ad incisione e in rilievo. Nel laboratorio di pittura, con Marica, il labirinto nell’arte pittorica, con la riproduzione rivisitata delle opere di Keith Haring.

 

 

Da fine febbraio

Si preparano i vasetti con la terra, si scelgono i semi o le piantine di vivaio. Si seguono con attenzione per farle crescere bene. Ci si divide i compiti. Ogni bambino ha cura di almeno due vasetti.

 

Da dicembre

In laboratorio si progettano e realizzano decorazioni e giochi da appendere.Elementi per rendere più difficili o interessanti i passaggi. Nel laboratorio di argilla si sono modellati monili e una tendina di palline di argilla. Nel laboratorio musicale con Irma si è realizzata una parete sonora a percussione, utilizzando pentole, coperchi e posate di metallo. Nel laboratorio di costruzione, condotto da Maria, si sono costruiti mobiles in plastica e pendenti sonori.

Da fine aprile

Iniziano i trapianti da vasi piccoli a vasi grandi. Ogni vaso esterno è preso in cura da due bambini. Dal mese di maggio le piantine incominciano a offrire frutti e fiori. Fragole, lamponi, menta, pomodori, lavanda, orzo, avena, frumento, salvia, granoturco, zucchette, ortensie, girasoli, vite americana. È Irma il punto di riferimento per la parte di coltivazioni! Ora i bambini percorrono il labirinto con molta circospezione e curiosità.

Granoturco

 

Menta

Pomodoro e camomilla

Trapianti nei vasi medi

Zucchette

 

Giugno

Lo sviluppo della vegetazione è completo e variegata la produzione da assaggiare.

 

Sviluppo completo

Fagiolini

Lamponi

 

Ogni evento è stato stimolo per riflettere e inventare soluzioni. Per esempio l’effetto della mancanza d’acqua sulle piantine in interno, durante le vacanze di Natale, oppure si è sperimentato quanta acqua dare alle piantine nei vasetti nel laboratorio, che per troppa cura hanno rischiato inizialmente di annegare. Inoltre la triste scoperta della voracità degli scoiattoli che si sono mangiati buona parte delle piantine. Che fare? Dopo i trapianti si sono coperti i vasi con retine! Si è sperimentato di piantare alla fine dell’inverno fiori e verdure per farle crescere prima ed entro la fine della scuola, approfittando della temperatura dei locali più alta di quella esterna, ovvero utilizzando gli ambienti come serra.

Il labirinto è diventato il focus attorno al quale far ruotare apprendimenti, azioni, emozioni e relazioni tra bambini e con gli adulti per un intero anno educativo e oltre.

 

 

[1] La scuola è organizzata a gruppi aperti, con laboratori, centri di interesse e angoli gioco dove i bambini possono scegliere giornalmente a loro piacimento l’attività. Irma Palladino, Marica Castronovo, Maria Grazia Cassanelli, Maria Labriola, Alessandra Daprà, le insegnanti.

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