
Amilcare Acerbi
Per tre giorni piazze, strade, giardini del centro storico di Verona sono a disposizione dei cittadini e dei turisti per giocare. Propongono i loro giochi le Comunità ludiche provenienti dalle regioni italiane. Adulti pieni di passione e di amore per le loro radici remote, ma soprattutto depositari di abilità motorie, linguistiche, artigianali, di socialità contagiosa.
Giochi per adulti, per ragazzi, per bambini: una scatola di tesori ludici affascinante, dove pescare nuove idee se si è disponibili alle contaminazioni culturali ed a rielaborare il passato in chiave moderna.
E’ la quattordicesima volta che succede; quest’anno l’ospite d’onore è la Cina. Ghiotta occasione, da non perdere. Qui vi propongo alcuni titoli, compresi alcuni laboratori per giovanissimi, frutto già di reinterpretazioni all’italiana.
Leaf Solo… un musicista cinese suonerà straordinarie melodie utilizzando il suo fiato e le foglie della flora cinese;
Bamboo dance. Ritmo e sincronie saltellando tra bamboo colorati di poco sollevati da terra;
Bamboo egg. Il gioco del saper difendere le uova da possibili predatori più grandi: alcuni grandi vassoi simulano i nidi di uccelli, una gara di velocità e cooperazione;
Cock figting . Una coinvolgente lotta tra galli dove l’abilità starà nel resistere agli attacchi mantenendosi in piedi su una gamba sola.
Giocare con i colori e i simboli della Cina, laboratorio a cura dell’Accademia delle belle arti, di Verona, in piazzetta Navona;
Nella foresta di bambù, a cura del Mart… dove i panda si perderanno e nasconderanno fra il groviglio fitto di piante e liane creato dai bambini.
E ancora La leggenda dei Re dragoni, laboratori e giochi della tradizione, nelle seriose sale della Banca popolare di Novara, che ogni anno vengono aperte ai bambini per offrire inedite collezioni di giochi e giocattoli.
Infine “A giocare si comincia da piccolissimi”, questo il titolo dato a un bel cortile ombreggiato dove le rappresentanti veronesi del Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia hanno allestito stimolanti e sobri angoli di esplorazione per i genitori coi figli. Un vero e proprio “modello” di come si possa organizzare uno spazio festa per i genitori.
Ho rivolto qualche domanda a Elena Antolini, referente del Gruppo e pedagogista dei servizi educativi del Comune di Verona.
Quali sono le novità di quest’anno?
Abbiamo pensato di introdurre stimoli musicali, dunque alcune istallazioni sonore che i bambini potranno movimentare e canzoncine e filastrocche proposte dalle educatrici, con l’intento di coinvolgere anche mamme e papà.
Quali sono gli angoli gioco realizzati che ti soddisfano maggiormente?
Con modestia ti dico tutti !! Però sono contenta dell’interesse e del successo che ha ottenuto il tappetone con materiali vegetali, ritagli di rami e tronchi, cortecce, foglie, da manipolare, esplorare e combinare.
Ma quali bambini fate giocare?
C’è un’ampia area con stimoli diversi destinata ai piccolissimi, gestita dall’Associazione Melograno. Poi tutti gli altri spazi accolgono bambini sino ai sei anni, in giochi di ruolo e simbolici, manipolativi, motori. Allestiti con grande cura e creatività. Debbo dire però che sono arrivati anche i fratelli maggiori e nessuno si è sentito escluso, anzi. Penso che ai più grandicelli nelle scuole e nei parchi gioco manchino le occasioni per svolgere liberamente giochi di ruolo e simbolici.
Quanti hanno frequentato lo scorso anno?
Direi che nei due giorni, di sabato e domenica, mattino e pomeriggio, siano venuti a giocare in circa 500, contando bambini, genitori e anche nonni. Sembra che nel clima del Tocatì ci stia bene l’intera famiglia, compresi i nonni.
Voi siete ospitati in una scuola dell’infanzia comunale. Mi risulta però che la maggior parte delle educatrici provengano dalla provincia…
Si, siamo tutte volontarie, circa 70, presenti a rotazione, preparatesi con un paio di riunioni precedenti; facciamo parte del Gruppo Nazionale nidi e infanzia. C’è grande entusiasmo tra noi, perché nascono amicizie e si scambiano esperienza. Un’occasione bellissima di valorizzazione e crescita identitaria.
Debbo dire che visitandovi lo scorso hanno ho rilevato un clima molto positivo, calma, rispetto reciproco, attenzione dei grandi alle reazioni dei piccoli. Penso che sia un esempio per come organizzare le feste all’aperto o di come riorganizzare i giardini delle scuole; i giochi della tradizione popolare, dove il rapporto con oggetti della quotidianità, i gesti degli adulti che lavorano, da imitare, corse ed esplorazioni dell’ambiente, secondo regole il più delle volte concordate o imparate tra bambini riuscivano ad animare la coesistenza, senza bisogno degli attrezzi da criceti…
E’ vero che a Verona avete invertito la tendenza italiana, nefasta, ed ora usate sempre di più i vostri cortili anche d’inverno, e tutti i giorni uscite in giardino coi bambini, convincendo così anche i genitori più timorosi?
Si, è vero. E’ necessario che rivisitiamo le nostre memorie. Per questo stiamo volentieri anche noi dei nidi e delle scuole dell’infanzia nel Tocatì e Paolo Avigo, presidente di AGA, ci ha ascoltate e aiutate.
Bene. Mi auguro che chi ci legge vi cerchi e guardi il vostro filmato dimostrativo. andando anche sul sito di AGA, Associazione giochi antichi di Verona. Il sito (www.associazionegiochiantichi.it) riporta regole e immagini di tutti i giochi che negli anni sono stati presenti al TocaTì. La Casa delle albere è archivio, esposizione degli strumenti di gioco e sede di formazione.
Durante il Tocatì passerò il sabato pomeriggio nel vostro giardino, ad osservare i comportamenti dei bambini e le reazioni dei genitori, a intervistarne qualcuno, a presentare ZeroSeiUP. Per il resto dei giorni raccoglierò idee per strade e piazze e presso il cortile della cultura ludica.