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La cura e la distanza     Iscriviti

Riflessioni e indicazioni secondo l’approccio Pikler
Corso online: 5 incontri – 15 ore 15 gennaio – 26 marzo 2021


Destinatari del Corso:

Educatori/trici

Data del Corso:

15 Gennaio 2021 6 Febbraio 2021 26 Febbraio 2021 13 Marzo 2021 26 Marzo 2021

Sede del Corso:

Online

Indirizzo:

Webinar
00000 (web)

Costo del Corso:

292,80 euro

Iscriviti al corso: La cura e la distanza


Termine per l'iscrizione al corso:

13 Gennaio 2021

Per Informazioni:



Progettazione e Conduzione a cura di:

Lucia Zucchi
Emanuela Cocever


Descrizione del Corso:

Il momento che stiamo vivendo, a seguito della pandemia attraversata /in corso, chiede ai servizi educativi e chi ci lavora un particolare ripensamento per potere realizzare gli obbiettivi educativi che si sono costruiti e affinati nel tempo, intrecciandoli con vincoli ambientali e relazionali inaspettati.

Abbiamo aperto e apriremo i servizi in maniera diversa, le educatrici devono:

  • indossare dispositivi di sicurezza quali la mascherina, sempre, i guanti e gli occhiali nei momenti di cambio e pasto dei bambini;
  • stare a distanza di “sicurezza” dai bambini il più possibile

La relazione con loro durante la giornata al nido e in particolare durante i momenti di cura si realizzerà meno attraverso il contatto corporeo, i gesti delicati, ma dovranno essere potenziati altri canali comunicativi, quali lo sguardo, la parola, le posture….

Questi canali comunicativi riescono meglio a instaurare e mantenere una relazione empatica e calorosa con il bambino anche a distanza se l’adulto è davvero in grado di considerarlo come interlocutore attivo, capacità che si traduce in: (alcuni esempi)

  • attenzione ai segnali che egli manda, anche piccoli e a volte quasi invisibili;
  • attenzione ai dettagli;
  • essere disposti a prendere sul serio le sue iniziative e favorirle, lasciandogli il posto per agire in prima persona se quando vorrà;
  • essere attente e interessarsi a ciò a cui si interessa il bambino;
  • praticare il gesto interrotto….

Questo POSIZIONAMENTO ADULTO, per essere raggiunto-conquistato, necessita di un percorso di riflessione e di approfondimento che non può non riguardare la rappresentazione di infanzia e di bambino che ha chi si occupa di educazione.

Quello che un adulto fa per prendersi cura di un bambino piccolo, che cresce, è un insieme di pensieri e di azioni che dipendono dalla rappresentazione che l’adulto ha del bambino o della bambina che ha di fronte e dell’adulto/a che lo/a immagina diventare. Le rappresentazioni, per una professionista, sono certamente costruite attraverso la formazione ricevuta, ma dipendono anche dalla propria storia, le proprie esperienze infantili, familiari, dalla cultura ecc. Sono un insieme complesso, in parte stabile, in parte in movimento, rielaborate anche in dipendenza dall’ambiente in cui il rapporto di allevamento e di educazione si realizza.

Per questo, è importante che la riflessione sulle rappresentazioni personali e del gruppo, accompagni, nel tempo, il lavoro di un educatore e di un’educatrice.

Abbiamo citato sopra le rappresentazioni che guidano il nostro operare: la rappresentazione del bambino, dell’adulto che desideriamo diventi; esiste un terzo tipo di rappresentazione ed è quello dei modi nei quali, noi immaginiamo di operare per sostenere l’immagine di bambino e di adulto. È su questo tipo di rappresentazioni che intendiamo lavorare nella serie di incontri che proponiamo.

Che bambino abbiamo in mente?

Un’educatrice che lavora con un bambino piccolo si trova immersa in una relazione che porta con sé due contraddizioni di base:

  • ha a che fare con un essere umano molto diverso da sé e che però è sulla strada di diventare sempre più simile a lei;
  • ha a che fare con un essere totalmente dipendente da lei e che però, fin dai primissimi giorni di vita, esprime accenni di autonomia che è compito dell’educatrice cogliere e alimentare.

È importante che questa relazione si giochi in uno spazio materiale ed affettivo in cui il bambino si senta al sicuro, invitato ad esprimere le sue capacità all’interno di uno scambio cooperativo.

Le condizioni che rendono possibile questa esperienza, da parte del bambino, sono, secondo Emmi Pikler , fondamentalmente quattro:

  • una relazione calorosa, empatica con un adulto di riferimento privilegiato
  • il benessere fisico
  • la libertà di movimento

l’opportunità di andare alla scoperta di sé, del mondo, di sé nel mondo.

Queste quattro dimensioni del benessere sono, per il bambino, una unica esperienza, sempre presenti e in interazione fra di loro. Sono una specie di treccia a quattro capi, ed è responsabilità dell’educatrice garantirne la coesistenza. Geneviéve Appell e Raymonde Caffari suggeriscono, a un’educatrice impegnata in questo compito, di farsi aiutare da quattro fili rossi che percorrono ognuno degli elementi della treccia.

I quattro fili rossi

  • per incontrare con cura un bambino, l’adulto ha bisogno di poter condividere con agio (inteso come ambiente e tempo a disposizione) la propria esperienza con altre adulte;
  • è importante che offra a un bambino un quadro di vita sicuro, lasciandogli, all’interno, la possibilità di esprimere in vari modi le sue piccole capacità di influenzare l’ambiente;
  • deve tenere presente che ogni bambino cresce secondo una dinamica personale, che, per l’adulto, è in parte, misteriosa e che è composta di tre tipi di ritmo
  • sonno/veglia, riposo/attività
  • lentezza/velocità di attenzione, di reazione
  • ritmo di evoluzione nei diversi ambiti di sviluppo;
  • l’importanza dei dettagli: quello che è un dettaglio per l’adulto, non lo è per i bambini.

Questi fili rossi sono degli orientamenti secondo i quali ogni adulto innova e crea, a seconda delle circostanze, della singolarità del bambino che ha di fronte, tanto a livello del comportamento che della sua intimità. L’attenzione a queste dimensioni sostiene, nel bambino, la calma interiore, la percezione di sé come essere competente e di valore

Realizzare una buona relazione di cura chiede di tenerne conto.

Durante gli incontri che proponiamo, diverse attività permetteranno di lavorare sugli orientamenti indicati incrociandoli con le esperienze dei/delle partecipanti, ponendo particolare attenzione   alle condizioni nelle quali i servizi potranno lavorare dall’autunno prossimo. Per esempio: la prospettiva di lavoro propria di Emmi Pikler pone particolare attenzione al rapporto di cura e insiste sull’importanza del rapporto corpo a corpo fra adulta e bambino; come realizzare la qualità della cura quando la possibilità di toccarsi, fra adulto e bambino, fra adulti e fra bambini è limitata o, almeno, strettamente controllata?

[1] L’immagine di bambino che proponiamo, si ispira a quelle elaborate nelle esperienze e negli scritti delle tre grandi educatrici che all’interno dell’Educazione attiva si sono occupate di bambini 0 – 6 anni, Maria Montessori, Emmi Pikler e Elinor Goldschmied. In particolare, parlando del lavoro di cura, faremo riferimento alle idee e la pratica di Emmi Pikler.





Programma del Corso:

1 Incontro venerdì 15 gennaio 15.30 – 18.30

Introduzione e messa a tema del rapporto di cura secondo l’approccio Pikler, visione di materiali video. Presentazione dell’articolazione dell’attività.

Proposta di lavoro che, a partire da alcune domande inerenti alle tematiche trattate e alla situazione particolare nella quale ci si trova a operare attualmente nei servizi per la pima infanzia, chiede a ogni partecipante di rispondere in relazione alla propria esperienza formativa e professionale, realizzando una documentazione scritta.

 

2 Incontro sabato 6 febbraio 10.00-13.00

Restituzione dei lavori individuali; messa in evidenza degli aspetti salienti, discussione guidata, individuazione di alcune strategie operative.

Seconda proposta di lavoro che a partire da alcune domande inerenti alle tematiche trattate chiede, a ogni partecipante di realizzare un breve video, in relazione alla propria esperienza professionale.

 

3 Incontro venerdì 26 febbraio 15.30-18.30

Analisi di alcuni video realizzati dalle partecipanti; messa in evidenza degli aspetti salienti, discussione guidata, individuazione di alcune strategie operative

 

4 Incontro sabato 13 marzo 10.00 – 13.00

Intermezzo: Il bambino di oggi che adulto vorremmo diventi, domani? Proposta di alcune scritture a partire dalla lettura di una fiaba con l’intento di avviare una riflessione sulla rappresentazione che ogni partecipante ha rispetto al percorso di vita futuro dei i bambini che cura.

 

5 Incontro venerdì 26 marzo 15.30 – 18.30

Riflessioni conclusive.



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