Esperienze e storie culturali a confronto
Destinatari del Corso:
servizi educativi 0/6 anni, insegnanti di scuola primaria, educatori ambientali, studenti universitari, coordinatori pedagogici
Data del Corso:
Sede del Corso:
presso l’hotel Valparadiso di Borgo Valsugana (TN)
Indirizzo:
Costo del Corso:
Iscriviti al corso: Educare in natura: quali competenze per quale educazione?
Sconti:
Sono previste riduzioni per gruppi e studenti
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Termine per l'iscrizione al corso:
Per Informazioni:
info@zeroseiup.eu
Progettazione e Conduzione a cura di:
Descrizione del Corso:
Giornate di studio in avvicinamento alla II Conferenza Internazionale di Bressanone
Queste giornate seguono la Conferenza Internazionale che si è svolta a Bressanone l’1/2/3 dicembre 2016 e anticipano la prossima prevista per fine novembre 2017. A partire proprio da alcune riflessioni emerse a Bressanone si ritiene necessario e fondamentale interrogarsi su quali competenze possano essere utili e fondamentali per promuovere una reale relazione educazione e natura e per essere pronti e preparati nell’andare ad intercettare gli apprendimenti e le relazioni che i bambini costruiscono e sviluppano nello stare in natura.
Imparare stando in relazione con la natura significa pensare che la Terra rappresenti una dimensione in cui esercitarsi a stare sempre in attenzione, a cogliere nuovi significati, a essere stabili ma non fermi. Bisogna disporre di molte competenze per vivere con un atteggiamento di scoperta, per saper cogliere e attribuire significato a piccole variazioni, a enormi cambiamenti ma a volte quasi impercettibili, dei bambini che vivono e giocano in natura e degli stessi adulti.
Essere adulti in grado di accompagnare i bambini nello stare in natura significa considerare il fuori non tanto come un’amenità, che come tale può essere facilmente sostituita da qualche artifizio tecnologico, ma piuttosto come un legame essenziale tra esseri umani e il resto del mondo vivente, significa considerare che gli ambienti naturali non hanno sostituti.
Ci sono molte pedagogie che abitano sotto lo stesso cielo, quello della relazione educazione e natura. Ciascuna ha molti elementi in condivisione con altre ma ha anche molte specificità. Vorremmo provare ad andare a fondo, vorremmo provare ad individuare alcuni elementi cardine di alcune, tra le teorie e le pratiche che in Italia in questo momento si stanno sviluppando. Perché è nella conoscenza che ciascuno può effettuare la propria scelta in modo responsabile e consapevole e che può crescere nelle proprie competenze.
Tra le molte domande che si cercherà di indagare nel corso delle tre giornate, eccone alcune:
1) Come gli adulti possono fare propria la sfida della contemporaneità che si alimenta di una sempre più presenza digitale con la necessità di un contatto reale e costante con la terra e con gli ambienti naturali?
2) Di quali saperi deve disporre un adulto che accompagna quotidianamente i bambini fuori e in natura? Cambia lo sguardo osservativo? Come tenere insieme in&out nelle storie personali dei bambini?
3) Le esperienze europee hanno indicato alcune possibili rotte da seguire, hanno fornito molti esempi di buone pratiche ma quale può essere la via italiana, o meglio quali esperienze in Italia stanno provando a tracciare possibili strade?
Tra tante storie che in Italia stanno nascendo e si stanno consolidando ne verranno approfondite alcune in relazione al ruolo e alle competenze necessarie dell’adulto che accompagna i bambini in natura, al significato e alle opportunità di essere adulti vicini ai bambini, all’interpretazione degli obiettivi di apprendimento e al loro raggiungimento
Si parlerà di Pedagogia del bosco, di storie di partecipazione delle famiglie al progetto educativo, di asili nel bosco, di scuole che il bosco non l’hanno ma che praticano una relazione quotidiana tra dentro fuori, di scuole pubbliche statali provano a costruire una continuità 3- 12 anni e oltre.
Programma del Corso:
Ecco il programma che abbiamo voluto definire in progress perché non finito.
Non chiuso. A volte si ha paura delle cose non precise , non delineate ma è nell’apertura, nel possibilità di tenersi margini per migliorare e crescere che sta anche l’incanto della conoscenza.
Così il nostro è un programma in divenire, come i giochi dei bambini che molto spesso hanno un inizio, una buona base ma che si costruiscono nel fare. Divengono nel loro divenire.
Tre giorni per riflettere e confrontarsi con un tempo disteso, il giusto tempo della passione per la conoscenza.
4 moduli + 1 che da angolature differenti affrontano il tema delle competenze necessarie e utili agli adulti per educare in natura. Per sfidare le idee esistenti e i metodi in essere, quelli che per ciascuno di noi che rappresentano zone di comfort. Per aprire una riflessione profonda in merito alla relazione tra linguaggi digitali e linguaggi naturali, per esplorare metaforicamente e concretamente i luoghi in natura e riflettere su quanto l’ambiente naturale interroghi i nostri saperi e la nostra capacità di connettere e creare legami tra diversi contesti di apprendimento. per scoprire che una continuità è possibile dal nido alla scuola primaria e anche oltre. Per conoscersi e arricchirsi.
4 storie + 1
4 biografie che arrivano da differenti percorsi e che solleticheranno l’idea di educare nella contemporaneità.
Per essere capaci, come adulti, di stare al passo dei bambini.
Per offrire a loro il meglio, perchè i bambini hanno diritto al meglio, il meglio che ognuno di noi può mettere a disposizione.
Il + 1 è la cornice entro cui collocare questa esperienza. Una cornice solitamente dà valore ad un oggetto, ne evidenzia le particolarità, distingue, pone all’attenzione, conserva e protegge. La cornice dunque che non avrà un suo tempo e un suo spazio preciso per un contributo suo ma che si muoverà evidenziando e rifocalizzando alcuni pensieri emersi dai diversi contributi, che consegnerà domande, quesiti, sollecitazioni.
Programma in progress
1 educatrice ambientale,
1 ricercatore/ docente che si occupa di educazione digitale,
1 maestro di scuola primaria e vicepreside di un Istituto Comprensivo,
2 studiose di pedagogie nel bosco che vivono il bosco quotidianamente,
1 pedagogista formatrice che sta sulla soglia da diversi anni (il +1).
Giovedì 31 Agosto
ore 14.30 registrazione dei partecipanti e assegnazione delle camere
ore 15.15 apertura dei lavori e presentazione del progetto complessivo di formazione a cura di Laura Malavasi, pedagogista e formatrice
I Modulo
“Il programma capovolto, ovvero il curriculum emergente osservare, documentare, riflettere, rilanciare”.
a cura di Selima Negro e Alessandra Fossati, accompagnatrici del progetto di libera immersione nella natura dell’A.P.S. Fuori dalla scuola, Missaglia.
discussione e confronto
ore 19,45 Cena
Venerdì 1 Settembre
ore 7.30/ 8.30 colazione
ore 9.00 II Modulo
“Curiosi di natura. Quante domande nascono da un contatto profondo con l’ambiente naturale”.
a cura di Irene Salvaterra, educatrice ambientale Fondazione Villa Ghigi , Bologna
discussione e confronto
ore 12,45 Pranzo
ore 15,00 III modulo
“Educazione digitale: apprendere con gli schermi”
a cura del CREMIT – Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media, all’Informazione e alla Tecnologia, Università Cattolica del Sacro Cuore
discussione e confronto
ore 19,45 Cena
Sabato 2 Settembre
IV modulo
“Là fuori…è scuola: un progetto in divenire di scuola all’aperto in continuità tra nido, infanzia e primaria”
a cura di Riccardo Rolle, maestro di scuola primaria e vicepreside dell’Istituto Comprensivo Massarosa 1 (LU)
discussione e confronto
ore 12,45 Pranzo
rientro o visita ad Arte Sella per chi vuole
I conduttori/relatori
CREMIT
(Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media, all’Informazione e alla Tecnologia – Universitá Cattolica del Sacro Cuore, Milano)
Da sempre i media e le tecnologie sono una sfida educativa importante. Oggi, più di prima, i media fanno parte dei diversi contesti in cui viviamo regolando spesso le nostre abitudini e il nostro modo di comunicare. La scuola, pertanto, non può rimanere indifferente a questo cambiamento sociale che coinvolge anche la vita dei più piccoli.
E’ possibile che natura e digitale possano coesistere? Noi crediamo fermamente di sì ma abbiamo bisogno di conoscere profondamente entrambe le dimensioni di apprendimento.
Irene Salvaterra
E’ laureata in Scienze Agrarie, lavora come educatrice ambientale per la Fondazione Villa Ghigi di Bologna. Da bambina amava esplorare i boschi, stare all’aria aperta e prendersi cura di piccoli animali; ora accompagna bambini e ragazzi in esperienze di immersione nella natura e di conoscenza dei diversi ambienti naturali. Da anni progetta e realizza percorsi di didattica naturalista per la scuola e nell’extrascuola. Dal 2012 si occupa di formazione nei servizi 0-6 di Bologna e provincia.
Selima Negro e Alessandra Fossati
Accompagnatrici del progetto di libera immersione nella natura dell’A.P.S. Fuori dalla scuola a Missaglia. Selima è mamma di due bambini, un passato da educatrice ambientale e in diversi altri servizi educativi, si è laureata con una tesi sulla dimensione pedagogica del rischio. Alessandra è mamma di due bambini, educatrice di arti espressive con una formazione da psicomotricista. Dal 2014 studiano e mettono in pratica la Pedagogia del bosco con i bambini e nella formazione degli adulti.
Riccardo Rolle
Si laurea in Paletnologia presso l’Università di Firenze, ha lavorato con il museo Fiorentino di Preistoria per progetti didattici nelle scuole e con l’Università stessa nella reperimento di Fondi Europei per la Didattica e la Formazione. Fin dagli anni dell’Università intraprende il “mestiere” di maestro di scuola Primaria, assecondando sempre più la propria vocazione per l’insegnamento e la cura verso i più piccoli. E’ attivo nella vita politica della propria comunità avendo ricoperto per un mandato l’incarico di Assessore alla Pubblica Istruzione e Cultura. Attualmente ha l’incarico di Vicepreside nel proprio Istituto Comprensivo ma mantiene alcune ore di insegnamento presso la Scola Primaria di Bozzano dove si è da molto tempo sviluppato il progetto “Senza Zaino”. E’ referente d’Istituto per il progetto “Scuole all’aperto”.
Laura Malavasi
Pedagogista e formatrice. Da tempo si occupa di indagare questioni fondanti l’agire pedagogico nei servizi per l’infanzia quali la documentazione, l’osservazione, l’educazione in natura, la dimensione di gioco nella quotidianità. Collabora con molte scuole (in Italia e all’estero) e negli ultimi anni anche con scuole primarie. Scrive su riviste pedagogiche del settore.