Castellanza (VA) Separazione e attaccamento: momenti critici al nido e nella Scuola dell’infanzia     Iscriviti

Nel testo “programmatico”, dunque, la scuola dell’infanzia si pone come contesto che promuove lo “…lo stare bene a scuola e un sereno apprendimento …” (p. 22) e rappresenta un luogo di relazioni dove la dimensione dei rapporti tra adulti, tra i bambini e tra adulto e bambino è l’elemento trasversale che caratterizza l’esperienza educativa. Garantire un clima relazionale positivo e accogliente – che seppur in una dimensione di collettività – pone attenzione alle individualità di ciascuno, è un elemento basilare per una scuola di qualità. Per questo motivo l’insegnante, principale responsabile del processo di insegnamento-apprendimento, deve fare in modo che la qualità dei rapporti tra adulti, tra i bambini e gli adulti e dei bambini tra di loro , sia oggetto di progettazione condivisa nel team. Questo passaggio, fondamentale nelle diverse situazioni della quotidianità alla Scuola dell’infanzia, diventa cruciale in quei momenti che richiedono un maggior impegno nel determinare un clima relazionale positivo: in questo caso, l’ inserimento e l’accoglienza. Il passaggio alla Scuola dell’infanzia rappresenta, per diverse famiglie, la prima esperienza di separazione e l’insegnante si trova a dover gestire e favorire il distacco ponendosi come “figura di riferimento secondaria” per il bambino e, al contempo, a far da ponte e mantenere la comunicazione tra casa/nido/sezione primavera e il nuovo contesto educativo e scolastico. Per questo motivo è fondamentale curare il momento dell’inserimento ponendo attenzione sia sul versante del bambino che su quello dei genitori. In quest’ottica occorre puntare sulle competenze relazionali e professionali dell’insegnante che progetta, intenzionalmente, tempi e modi dell’inserimento per far si che la relazione tra i soggetti coinvolti si sviluppi all’insegna della fiducia reciproca.

Modalità di conduzione della giornata

Sulla base delle premesse esplicitate, la mattinata sarà dedicata alla definizione del quadro teorico di riferimento che affonda le radici, da un lato, nella teoria dell’attaccamento di Bowlby e i suoi recenti sviluppi e dall’altro lato, nella teoria psicoanalitica che ha fornito spunti di riflessione sulle competenze relazionali che l’insegnante può acquisire (con un opportuno percorso di formazione) e su alcuni strumenti di professionalità importanti tra i quali l’osservazione finalizzata, in questi caso, alla progettazione di un contesto accogliente a all’adozione di strategie utili per favorire lo sviluppo di un clima di fiducia base sicura per un buon inserimento.

Nel pomeriggio verrà proposta una modalità più interattiva di lavoro con il gruppo ; modalità che non potrà fare a meno di partire dalla riflessione sull’esperienza professionale e personale dei partecipanti. Ciò che si propone è la familiarizzazione con il metodo della “Promozione dall’interno” teso a sostenere “…la capacità riflessive dei partecipanti sulla propria esperienza per sviluppare crescita di consapevolezza, costruzione di significati condivisi…” per riorientare, intenzionalmente, l’agire individuale e comune verso un cambiamento teso al miglioramento. Il confronto e la riflessione in gruppo verranno sollecitati utilizzando alcuni strumenti quali AVSI e/o SVANI. Gli item verranno utilizzati come stimolo utile per sollecitare la riflessione e il confronto nel gruppo.Bibliografia di riferimento

Ainsworth, M. D., Modelli di attaccamento e sviluppo della personalità, trad. it., Milano, Cortina, 2006

Bondioli A., Ferrari M. (A cura di) AVSI. Autovalutazione della Scuola dell’Infanzia, Bergamo, edizioni junior, 2008

Bondioli, A., Savio D. (a cura di) Educare nelle sezioni Primavera, Parma, edizioni junior, 2012

Bowlby, J. (1976) Attaccamento e perdita, vol. 1, trad. It. Torino, Boringhieri, 1989

Bowlby, J (1978) Attaccamento e perdita, vol. 2, trad. It. Torino, Boringhieri, 2000

Bowlby, J (1988) Una base sicura. Applicazioni cliniche della teoria dell’attaccamento, trad. it. Milano, Cortina, 1989.

Harms T., Cryer D., Clifford R. M. SVANI ( Scala di valutazione dell’asilo nido) adattamento italiano di Ferrari M. E Livraghi, P., Milano, Franco Angeli, 1992.

Indicazioni Nazionali per il curricolo della Scuola dell’Infanzia e del Primo ciclo di istruzione in Annali della Pubblica Istruzione, numero speciale, Anno LXXXVIII, Le Monnier, 2012.

Questi risultati hanno sollecitato gli studiosi dei processi evolutivi ad interrogarsi sulle premesse teoriche e sulle metodologie di osservazione utilizzate nelle ricerche in campo evolutivo e, contemporaneamente, stanno sollecitando gli operatori che agiscono nel campo educativo nel ridefinire alcune metodologie operative che, tradizionalmente, hanno preso spunto dalla ricerca stessa.

Poiché i contesti educativi della prima infanzia sono caratterizzati fortemente da momenti di relazione che coinvolgono contemporaneamente bambini, genitori ed educatori (primo tra tutti l’ambientamento) le sollecitazioni portate dagli studi sull’intersoggettività triangolare, unite ai più recenti studi sulle trasformazioni familiari (Fruggeri, 2005, 2009), sono state ripensate in funzione della formazione del personale che opera nei nidi e nei servizi integrativi (educatrici e coordinatori pedagogici). Utilizzare un approccio triangolare in questi servizi può essere utile per:

-valorizzare i processi di osservazione delle dinamiche interattive attraverso lo strumento della video-osservazione, agendo contemporaneamente sulle competenze auto/etero osservative del personale;

-utilizzare l’osservazione delle dinamiche interattive per introdurre cambiamenti nelle pratiche operative legate ai momenti di relazione contemporanea bambini, genitori, educatori come l’ambientamento;

Proposta di articolazione di una giornata formativa

In base ai contenuti descritti nella premessa si propone una giornata formativa che avrà l’obiettivo di fare familiarizzare il gruppo di partecipanti con l’approccio proposto.

La mattinata sarà dedicata alla descrizione dei presupposti teorici di riferimento e al racconto di alcune esperienze in atto (Perché cambiare? L’impatto teorico degli studi sull’intersoggettività triadica in campo evolutivo; Cosa è stato fatto fin’ora? Alcune esperienze di nidi che hanno cominciato a sperimentare);

Il pomeriggio sarà dedicato ad un affondo tematico concordato con il gruppo di lavoro avendo a disposizione diverse metodologie: l’analisi di videoregistrazioni della vita quotidiana al nido, simulata/role playing di situazioni tipiche del momento dell’ambientamento, analisi degli strumenti a disposizione nei servizi come progetti, schede di osservazione, documentazione, ecc)

Bibliografia minima di riferimento

Fivaz, E., Corboz, M. (2001). Il triangolo primario. Milano: Raffaello Cortina

Fruggeri, L. (1998). Famiglie. Roma: Carocci

Fruggeri, L. (2005). Diverse normalità. Roma: Carocci

Fruggeri, L. (2009). Osservare le famiglie. Metodi e tecniche. Roma: Carocci