Dopo la tempesta, pubblicato da il castoro editore, è un libro dal forte impatto emotivo. Dan Yaccarino, noto autore di albi illustrati e libri per l’infanzia in America, arriva anche in Italia con questo potente lavoro, mentre altri suoi brevi testi, pubblicati anni fa, non sono più reperibili.
Con questo albo dal disegno molto espressivo, Yaccarino, autore sia del testo che delle illustrazioni, lascia spazio a molte possibili interpretazioni e letture.
Improvvisamente veniamo fin dalle prime parole coinvolti dallo scatenarsi di una tempesta atmosferica: Un giorno è arrivata la tempesta. Non avevamo mai visto una tempesta così.
Il libro è diviso in due parti, la prima parte si svolge durante la tempesta e la seconda racconta il Dopo la tempesta, come indica il titolo. Protagonista è una famiglia composta da un padre e dai suoi tre figli, la più grande una ragazza adolescente, poi una bimba e un bimbo più piccolo, insieme con il loro cane che non è irrilevante in questa storia.
Le immagini catapultano i lettori in mezzo a un ulteriore temporale, una tempesta emotiva. L’illustrazione narra la storia da un altro punto di vista, racconta lo stato d’animo delle persone con colori netti, senza sfumature, i tratti neri evidenziano l’ambiente in cui si svolge la storia e l’espressione dei protagonisti. Osservando le pagine si sente come il maltempo pervade tutto. La ragazza che attraversa a passi pesanti la prima pagina ha un umore che fa paura; i bimbi più piccoli sembrano uscire da un quadro di Munch, con la bocca spalancata in un urlo corrono in casa: nella pagina seguente troviamo la famiglia dietro una finestra che sembra avere le sbarre, con espressioni di pessimo umore. Non sapevamo quanto sarebbe durata. Dovevamo stare chiusi in casa, forse per un sacco di tempo.
I testi sono brevi didascalie narrate da uno della famiglia, non viene specificato chi racconta la storia, uno dei quattro protagonisti o tutti insieme. Il diario di un conflitto, di una situazione estrema, ma anche il racconto di come si può uscirne fuori: la riconciliazione, qui raccontata con un profondo e intenso realismo. Il racconto, privo di ogni moralismo, si distingue per la sua benefica onestà e credibilità.
Il libro non rivela perché sono tutti così disperati, qui si potrebbe alludere al tempo della pandemia uno stress emotivo che ha segnato tante persone. Alcuni indizi potrebbero far pensare a un momento famigliare difficile, infatti non si vede la madre, in una pagina la ragazza guarda la foto di una donna con un bebè. Tutto questo rimane però sospeso, lasciato all’immaginazione di lettori e lettrici. Quello che viene esplicitato e lentamente elaborato è il crescendo del conflitto, del malumore che è contagioso e inquina le relazioni famigliari prima di culminare nella sua soluzione.
Era strano stare sempre in casa così, tutti insieme. Ma presto da strano… è diventato brutto. E poi terribile. E proprio quando sembrava che non potesse peggiorare… Ecco, fu peggio che mai.
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La situazione sfugge di mano, il padre esagera, esplode in un urlo potente. Yaccarino lo sa rendere con un rosso e un giallo aggressivi dominati dal buco nero della bocca. A questo segue la desolazione di tutti e il silenzio copre tutto come le spine di una pianta velenosa e isola le persone nel proprio rancore. Le immagini sono molto eloquenti, ogni persona viene presentata chiusa in se stessa. L’emozione va dritto al cuore del lettore. Non è un libro che insegna, ma fa vivere al lettore e alla lettrice la forza di questa tempesta che stravolge la famiglia. Non sembra esistere alcuna possibilità di dialogo, tutto è segnato dal muto risentimento fra di loro: Possibile che una famiglia non trovi più niente di bello da dirsi?
Ma proprio al culmine della tensione un grande fulmine. Tutta la casa ha tremato. Il testo è scritto in giallo come il giallo del fulmine che attraversa una doppia pagina, poi lo spavento segna i visi di tutti e Poi più nulla. L’autore si permette queste tre parole come una nota in calce su una doppia pagina nera che segna una cesura. Da qui parte una rinascita, un nuovo atteggiamento che è determinato da un gesto paterno. Il figlio che arriva spaventato dal tuono trova le braccia accoglienti del padre, che lo consolano e proteggono. Gesti chiari che non hanno più bisogno delle parole. Accanto al letto del padre è accesa una candela, simbolo di una prima luce, di calore. Quattro sequenze in cui tutti e tre i bambini e il cane trovano rifugio nel letto del papà. Solo alla fine viene pronunciata la parola che cambia tutto: Allora abbiamo tutti avuto voglia di chiederci scusa.
L’autore evidenzia che non è una persona da sola a cambiare la situazione, tutti hanno avuto voglia di chiedere scusa. Un forte affermazione che tutti sono coinvolti in questa storia di conflitto e riconciliazione. Nello stesso tempo è l’adulto che ha la responsabilità del gesto di cura, lui deve fare il primo passo capace di aprire una nuova prospettiva di vita comune.
La mattina dopo qualcosa era cambiato. Ma non la tempesta, quella c’era ancora.
Non è la situazione a essere cambiata, bensì l’atteggiamento col quale tutti vivono questo momento. Non siamo impotenti di fronte agli eventi ma è decisivo il modo in cui li affrontiamo.
E poi finisce la tempesta, la stanza viene inondata dalla luce del sole. La porta che il padre ha chiuso all’inizio del libro viene da lui aperta e permette a tutti di guardare in una luce forte, il mondo Dopo la tempesta: C’era tantissimo da fare. E noi ci siamo messi al lavoro!
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Un libro intenso, che parla di un tempo difficile, dopo la tempesta però sorge ancora il sole.
Il libro ha ben meritato il premio: A Publishers Weekly 2021 Best Book of the Year.
La sua possibile lettura su diversi livelli, la innovativa espressività delle illustrazioni fanno di questo albo un libro che si può leggere con bambini a partire dai 4 anni, ma interessante da affrontare a tutte le età.