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Documentare per ricercare strategie come metodo d’azione

Enrica Fontani

Docente e formatrice


La documentazione delle attività educativo –didattiche è un’operazione tanto complessa quanto ricca di potenzialità per il miglioramento professionale di educatori e insegnanti. La condizione perché il documentare sia un’azione feconda è che rintracci e ripercorra le scelte compiute e le strategie messe in atto dal professionista dell’educazione nell’ideare, progettare e realizzare l’esperienza didattica.

La documentazione nel sistema educativo si compone di numerose raccolte, predisposte in banche dati strutturate o come repertori tematici, organizzate in singole esperienze oppure in veri e propri centri di documentazione. Questa molteplicità dell’offerta di selezioni di attività didattico -educative è giustificata dal ruolo che riveste il documentazione e la diffusione delle buone pratiche per l’educatore e l’insegnante? Proviamo a ripercorrere e verificare le ragioni a sostegno della documentazione come azione che possa indurre miglioramento professionale.

Per quale motivo documentare le buone pratiche e diffonderle?

Per chi documenta le attività didattiche è un’occasione per una revisione del proprio operato, per riflettere, in questo caso a posteriori, sulle scelte di contenuto, didattiche, metodologiche e di comunicazione effettuate, sul loro senso ed efficacia. L’insegnante o l’educatore, nel momento in cui documenta i percorsi didattico – educativi che ha proposto al suo gruppo di allievi, compie una selezione delle proposte attuate, sulla base di una valutazione della loro qualità complessiva. Per operare questa scelta il docente applica determinati canoni attraverso i quali giudica, in genere in modo olistico, il valore dell’esperienza condotta. I criteri –guida della valutazione dell’insegnante, che possono essere più o meno consapevoli, dovrebbero essere l’originalità dell’esperienza, quindi il suo distinguersi per essere non troppo consueta nei contenuti o nelle metodologie; il successo che ha conseguito, ossia il riscontro in termini di partecipazione degli allievi e di risultati ottenuti. La sua significatività all’interno del curricolo diviene un altro fattore discriminante le attività didattiche da documentare, così come l’esemplarità del percorso in favore di altri soggetti e la sua trasferibilità in altri contesti.

All’insegnante e all’educatore può accadere, nel rivedere l’attività didattica, di scoprire effetti non previsti e risvolti inaspettati del proprio lavoro e di divenire progressivamente più consapevoli del valore del percorso compiuto.

Nei percorsi didattici–educativi proposti l’insegnante e l’educatore possono, inoltre, vedere ripecchiate le proprie competenze, così come potrebbero notare le competenze che dovrebbero acquisire o rinforzare, fino a utilizzare il materiale documentale come uno strumento per auto-valutarsi e migliorare professionalmente. Il senso di autoefficacia che deriva dal riconoscimento delle proprie competenze sospingono l’educatore e l’insegnante ad operare con maggiore consapevolezza e motivazione.

Per chi legge la documentazione delle attività didattiche

Il docente che ricerca nuove esperienze didattiche, che sia sul web o su riviste e testi, è desideroso di attingere idee e spunti che, se è ai suoi primi passi nella vita professionale, lo orientino rispetto alle sconfinate possibilità di concretizzare i concetti in un percorso, se è esperto, lo proiettino oltre il consueto e il prevedibile.

La lettura delle attività condotte e documentate dai colleghi inducono l’insegnante e l’educatore a ricostruire e ripercorrere “in verso contrario” il percorso di ideazione, programmazione e conduzione elaborato dal docente che ha diffuso la sua documentazione. Il ricorso alle esperienze altrui diviene, a queste condizioni, non la becera riproposta del medesimo percorso in altro contesto, con tutta probabilità non adatto a riceverlo, piuttosto uno strumento per interrogarsi sul senso delle scelte del collega e delle proprie. Se poi esiste anche la possibilità di interloquire tra i docenti, in presenza oppure tramite il web, il processo di apprendimento peer to peer diviene ancora più fattivo ed efficace.

Se poi il focus dell’interazione tra i colleghi è la ricostruzione e comprensione delle strategie messe in atto nelle diverse fasi del lavoro, lo scambio di esperienze diviene un vero e proprio momento formante. Infatti, identificare le motivazioni della scelta di una strategia presuppone l’aver individuato, a monte, il problema, valutato le risorse delle quali si dispone, i limiti cui si è sottoposti, e determinato il metodo d’azione che avesse maggiori probabilità di successo.

La strategia, (…) si costruisce nel corso dell’azione, modificando, secondo il presentarsi degli eventi o la ricezione delle informazioni, la condotta dell’azione considerata (…) la strategia presuppone la capacità da parte del soggetto di utilizzare, per l’azione, i determinismi e le alee esterni e possiamo quindi definirla come il metodo di azione proprio di un soggetto in una situazione (…) nella quale, per raggiungere i suoi fini, egli si sforza di subire al minimo e di utilizzare al massimo i vincoli, le incertezze, le opportunità (Morin E., 1989. Pag. 72).

Si intende, in questo passaggio, la complessità delle operazioni sottese alla documentazione, che si svela più che mai come un elemento qualificante la professionalità docente.

La documentazione sostiene ed orienta l’azione didattica ed educativa

La documentazione diviene uno strumento proficuo così nel momento che precede l’ideazione e la progettazione di nuove esperienze, come nella fase di recupero e di rielaborazione del percorso.

Il docente se ne serve come collegamento con quello che ha preceduto, viene interpellato nella sua capacità di leggere e interpretare le tracce lasciate da altri per progettare gli interventi futuri:

Per potere poggiare su basi solide e non cadere nella trappola dell’improvvisazione, il progetto deve disporre di elementi conoscitivi che la produzione di materiale documentario mette a disposizione. Ciò che scaturisce dalle pratiche di osservazione e di raccolta di materiali che quotidianamente si producono diventa spunto per future progettazioni (Maselli, 2006. Pag. 87).

Gli snodi fondamentali dell’esperienza risiedono, talvolta, negli aspetti imprevisti e negli esiti inaspettati, elementi che siamo abituati a considerare negativamente, come un’ interruzione della linearità del percorso o delle leggi che, siamo convinti, lo regolino; tuttavia i fattori inattesi possono essere positivi o serbare suggerimenti preziosi.

Oltre a queste peculiarità dell’operazione del documentare, direttamente connesse allo sviluppo della professionalità docente, sappiamo che la documentazione è un potente strumento per comunicare e condividere il percorso didattico- educativo con i genitori, potenziale spunto per l’apertura di un dialogo e per incrementare la collaborazione.

In conclusione si può affermare che un approccio costruttivo alla documentazione e la partecipazione ad una comunità virtuale d’apprendimento rappresentano, per il docente, alcune tra le più interessanti opportunità di formazione in servizio.

Come documentare nel Thesaurus di zeroseiup

Il Thesaurus di zeroseiup vuole offrire l’opportunità agli educatori e ai docenti di mettere in circolo e sviluppare i saperi, le competenze e le esperienze maturate nell’ambito professionale, fino a costituire una comunità di apprendimento. Intende offrire uno spazio nel quale condividere percorsi innovativi, approfondimenti tematici e processi di problem solving per il miglioramento e la crescita professionale. .

Il Thesaurus è concepito, per le peculiarità didattico metodologiche delle proposte e per le caratteristiche della documentazione stessa, in due fasce d’età, zero –sei e primaria.

Si serve di un format unificante per la raccolta, catalogazione e diffusione di materiali, per favorirne la leggibilità, la comprensione e l’interpretazione.

Il Thesaurus didattico di zeroseiup presenta una lista delle attività didattiche inserite, preliminarmente catalogate dallo staff, la loro selezione da parte del lettore avviene, sia con l’apertura diretta del link con il titolo, sia tramite la ricerca per parole chiave.

Vedi sul sito: https://www.zeroseiup.eu/didattica/

Bibliografia

Schön, D. (1983). Il professionista riflessivo. Bari: Dedalo edizioni.

Maselli, M., (2006). La rete dei CDI: organizzazione, servizi, progetti, in Mazzoli, F. (Eds.). Documentare per documentare. Esperienze di documentazione nei servizi educativi dell’Emilia-Romagna (pag. 85, 92). Bologna: Comune e Regione ER.

Morin, E. (1989). La conoscenza della conoscenza. Milano: Feltrinelli.

Penso, D. (2001). La scuola dell’infanzia racconta. Bergamo: Junior.

Tognetti, G. (2003). Creare esperienze insieme ai bambini. La documentazione delle esperienze dei bambini del nido. Bergamo: Junior.

Di Pasquale G., Maselli M. (2002). L’arte di documentare. Milano: Edizioni Marius.

Pasciuti, M. (2001). Documentare l’offerta formativa. Napoli: Tecnodid editrice.

Il Thesaurus didattico di zeroseiup

Che cos’è

E’ una raccolta dinamica e multimediale di proposte didattiche interessanti e di valore realizzate nei nidi, nelle scuole d’infanzia, nelle primarie e secondarie di primo grado. Si tratta della documentazione di esperienze, realizzate nel contesto ma con elementi di trasferibilità in situazioni diverse.

Perché

E’ un mezzo per conoscere e valorizzare le esperienze e i percorsi didattico-educativi e per costituire un patrimonio di buone pratiche. E’ utile per scoprire soluzioni creative ai problemi didattici e metodologici quotidiani e per avere strumenti di approfondimento e riflessione professionale.

Per chi

E’ rivolto alle educatrici e agli educatori dei servizi per l’infanzia, ai docenti delle scuole d’infanzia, primaria e secondaria di primo grado.

Come

Tutte le educatrici e gli educatori e tutti i docenti possono inserire nel Thesaurus le loro esperienze, i loro percorsi didattici, i materiali per approfondire e le soluzioni creative che hanno messo in atto nella loro attività.

Il materiale è posto in connessione con i temi della sezione professionalità e rimanda alle informazioni, ai documenti e agli articoli che costituiscono il sito stesso, in modo da divenire contributo ad un sapere condiviso.

PARTECIPARE AL THESAURUS

Zeroseiup avvia un processo partecipato di costruzione collaborativa della conoscenza e vuole dare vita e arricchire progressivamente il Thesaurus.

Puoi inviare la tua esperienza, percorso, approfondimento tematico, soluzione creativa a un problema didattico-educativo

Clicca qui   Sarai contattato dallo staff per la pubblicazione on-line dell’esperienza.

Approfondimenti:

Domande di senso- Dossier 3/2015 di Diana Penso

Quali attività nella scuola dell’infanzia?
La cura delle “cose” nella scuola dell’infanzia
Perdere tempo…
L’organizzazione degli spazi: tra il dire e il fare

Documentazione:

Piccoli scienziati crescono
Perché un orto a scuola?
Il primo giorno di scuola
Progetto “Piccoli saggi – filosofiacoibambini”

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