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Delle telecamere e del sospetto

Arturo Ghinelli

Maestro


“Tornando alle maestre che maltrattano i bambini, difenderle proprio non si può; però, forse, si può capire perchè raggiungono un tale livello di disumanità.
Una spiegazione possibile è che sono stressate: perché di lavoro indubbiamente logorante si tratta, che certo non si può esercitare per tutta la vita, e perchè troppi sono gli alunni dei quali si devono occupare, il che è l’infelice risultato di tagli e risparmi.”

Isabella Bossi FedrigottiCorriere della Sera Bologna

“Che fare perché simili episodi non accadano più? Nell’epoca della tecnica la prima soluizione proposta è: installiamo telecamere di controllo in tutti i Nidi e, perché no, in tutte le scuole.”

Silvia Vegetti FinziCorriere della Sera Milano

“Ma non c’è telecamera che possa con certezza prevenire un crimine; grazie alle immagini si riuscirà ad arrestare il ladro o l’assassino, non a evitare che rubi o che ammazzi”

Isabella Bossi FedrigottiCorriere delle Sera Bologna

“Ecco,questa trovata, che mina il patto educativo tra docenti e genitori degli studenti, sempre più pericolosamente incrinato, rischia non solo di condannare definitivamente a morte la scuola, ma anche l’infanzia. E’ una resa. E’ una sconfitta. Significa dire ai minori: non fidarti di me.

Se si commette il peccato di far vivere bambini e ragazzi in una cultura del solo sospetto, quanto male si fa ai propri figli e ai propri studenti, nell’illusione di far loro del bene?

Genitori italiani, invece delle telecamere, chiedete una scuola migliore per i vostri figli con maggiori investimenti, maggiore formazione dei docenti.”

Giuseppe Calicetiil Manifesto

“Questa idea dei ‘patti di collaborazione’ fra Comune e cittadino apre straordinarie prospettive all’amministrazione della città.

Provo a immaginare creativamente: scontenta della scuola materna, la mamma assumerà una maestra di suo gusto e avrà uno sconto sulla mensa”

Michele SmargiassiRepubblica Bologna

dalla Rassegna Stampa del 5 agosto 2016

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