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Creare bellezza

Amilcare Acerbi

Formatore, pedagogista


Amilcare Acerbi incontra Fuad Aziz, al circolo Agli amici del Po, in Monticelli d’Ongina, vicino a Piacenza, il 16 ottobre.1 amilcare intervista fuad aziz

Amilcare. Con quale intenzione e obiettivo ti rivolgi ai bambini e crei opere per loro?

Fuad. Sono nato nel 1951, a Arbil, in Kurdistan, un paese spartito tra quattro nazioni. Quando ero ragazzo mi dicevo spesso “Nel 2000 saranno finite le guerre”. Oggi invece nel mondo sono più di 70. Ognuno può fare qualcosa. Noi che ci rivolgiamo ai bambini utilizziamo le nostre azioni con loro, i nostri messaggi accompagnati alla poesia e alla morbidezza delle immagini.

Parlare ai bambini di arte e di fantasia: questo ha a che fare coi desideri.

I bambini usano la fantasia mischiata alla realtà. Devono essere accompagnati.

A. Tu lavori spesso direttamente coi bambini. Svolgi laboratori creativi in tante città e scuole italiane.

F. Dico sempre ai bambini: bisogna avere fantasia nell’usare i colori e nel pensare. Bisogna provare. Fantasia richiama i desideri. A me piacerebbe toccare una stella ma non ho la mano lunga…. Ma nessuno mi può impedire di pensare di riuscire a toccarla. E quando penso sto bene. Desiderare non costa nulla. Non c’è una proprietà specifica. Dal momento che desideriamo qualcosa fino alla realizzazione produciamo grande immaginazione; questo ci arricchisce, molto.

Noi, insieme ai bambini, creiamo la bellezza. La bellezza ha a che fare col vero, con il giusto. Ci conduce a immaginare cose positive. Diventa un atteggiamento verso quello che ci circonda.

A. Sei venuto qui da noi per presentare una nuova collana di libri per bambini.

suonatrice curda, grafica di Fuad AzizF. Sai che sono nato nel paese delle Mille e una notte….. Qui Agli amici del Po c’è semplicità e serenità. Begli incontri: con il giovane Stefano, incredibilmente somigliante al Che, che gestisce il circolo e l’osteria, con la maestra Simona che ha musicato e cantato le poesie del mio libro sulla Libertà. Oggi vi racconterò le mie tre nuove favole…… Mi piace venire qui dove tu giochi, lavori, ospiti gli amici.

A me piace parlare in italiano e raccontare.

A. Lo so. Ti ho seguito più volte negli incontri coi bambini. Racconti con pacatezza e dolcezza. Sembra quasi che mentre parli tu riesca anche ad ascoltare i pensieri dei bambini…una strana sensazione…un’atmosfera di grande partecipazione.

F. Si. Mi riempie di serenità guardarli seduti davanti a me. Questa collana l’ho intitolata “C’era una volta e non c’era, ma forse c’era”. L’ho creata sia nella forma che nel contenuto. A me piacciono le fiabe tradizionali, attraverso loro si conoscono altre culture. Il misto tra c’era e non c’era è divertente. Pieno di giochi di parole, situazioni un po’ reali e un po’ paradossali. Nelle fiabe popolari c’è sempre un messaggio.

A. Quali fiabe utilizzerai?

F. Riprenderò qualche fiaba italiane e fiabe del mondo, di molti popoli, anche del mio paese curdo.

A. Ma la forma di questi tuoi libri mi sembra anch’essa paradossale.

F. E’ uno stampato unico, piegato in tre parti. Aperto è lungo 100 centimetri per 21 di altezza. Il bambino può cercare i protagonisti del racconto… l’animatore, la maestra, 2 fuad presenta la pagina centrale di Una strana amiciziail papà può aggiungere suoi particolari ispirandosi alle immagini, molto forti. Ogni pagina non è solo un testo, ma un blocco del racconto. La curiosità induce a cercare gli elementi sparsi. C’è una pagina centrale che può diventare un manifesto da appendere nella cameretta, oppure da appoggiare sul comodino: accompagnerà verso il sonno.

A. Ti stacchi molto dai tuoi lavori precedenti con questa invenzione.

F. Lo spirito è lo stesso. Creare strumenti che facilitino l’incontro tra il bambino che ascolta e chi narra. Le immagini con i loro colori così particolari creano l’atmosfera e la magia. In questo caso anche la carta è importante, l’editore Tagete mi ha restituito colori fedelissimi all’originale. Vedrai e toccherai.

Come sai lavoro sull’educazione interculturale, ricordi “ Il mio colore”, come sia bello essere sé stessi? Parlo di amicizia attraverso l’arte, come nella “La finestra viola”. Propongo educazione ambientale con “Non tagliate quell’albero”. Amicizia, solidarietà, pace, unità, accoglienza sono i valori che delicatamente offro ai lettori.

come coperta il cielo come me   la finestra viola A.Tre fiabe sono già pronte: Il bambino e il re, La più bella, Una strana amicizia. In ogni libro una pagina centrale che da sola è già un quadro. Con soli sei euro si può acquistare una vera e propria opera d’arte. Grande idea, piccola spesa.

Grazie. Fuad, artista della pace. Poeta dell’amicizia.

 

Fuad Aziz, è nato nel Kurdistan iracheno, si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Baghdad e in quella di Firenze. Vive e lavora in Italia da quasi quarant’anni. È autore di numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero, e di sculture collocate in varie città. Da alcuni anni scrive e illustra libri per ragazzi. Ha partecipato a numerose mostre di illustrazione e ha pubblicato con diverse case editrici: Fatatrac, Biblioteca di Pace, Arianna, Sinnos, Artebambini. Immagini delle sue opere, libri, sculture, grafica, sono visibili su facebook.

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