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Coprogettazione: gestire servizi educativi per la prima infanzia e costruire reti

Charlotte Stussi, Coordinatore servizi per la prima infanzia della Cooperativa Sociale Il Cantiere

 

  1. Perché parlare di co-progettazione in un’ottica di curricolo

Il curriculo, dal nostro punto di vista, non coincide con la sola organizzazione delle attività didattiche che si realizzano nei servizi, negli spazi esterni o nei laboratori; ma dovrebbe promuovere il benessere dei bambini e dei loro apprendimenti attraverso la cura delle relazioni e dei contesti nei quali interagiscono e favorire lo sviluppo di possibilità che permettano di innovare e sperimentare nel lavoro educativo.

A partire da questa premessa la co-progettazione è stata uno dei pre-requisiti che hanno fatto nascere connessioni, condivisioni di saperi, approfondimento delle conoscenze pedagogiche, coinvolgimento delle famiglie e ottimizzazione delle risorse. Ha fatto crescere una fitta rete di scambi comunicativi e di responsabilità condivise, ed è diventata, in parte, progetto di ricerca educativa e di approfondimento di significati intorno al fare per e con i bambini e le loro famiglie.

L’esperienza di co-progettazione in questo senso si delinea come consapevolezza dei diversi livelli che sottendono la progettazione delle azioni: quello dei Comuni e dell’ambito territoriale, quello dei singoli servizi e quello rappresentato dall’intersezione tra tutti i soggetti coinvolti che si va via via realizzando.

Creare possibilità di crescita per i bambini e le bambine, significa “apparecchiare” contesti di apprendimento che tengano conto di vincoli e risorse ambientali, ma anche che vanno alla ricerca di ciò che fa emergere possibilità e produce apprendimenti non solo per i bambini, ma anche per le loro famiglie, per chi lavora nei servizi e per gli amministratori che sostengono l’esperienza.

 

  1. Elementi di contesto

La co-progettazione nasce e si sviluppa tra i tre Comuni di Alzano Lombardo, Nembro e Fiorano al Serio, in Valle Seriana (provincia di Bergamo) e la Cooperativa Sociale Il Cantiere che nel territorio ha un’esperienza nel settore educativo trentennale. I servizi operano nell’ambito della Media e Bassa Valle Seriana, che raccoglie 18 Comuni per un totale di quasi 1.100.000 abitanti. Sono tre nidi che offrono anche spazi di compresenza bambini-adulti, 2 sezioni Primavera e 1 spazio autonomia. In totale accolgono circa 180 bambini e famiglie.

Il territorio ospita 22 servizi per la prima infanzia : 6 nidi comunali, 6 nidi privati, 3 micro-nidi privati, 3 nidi in famiglia e 4 centri per l’infanzia che offrono servizi integrativi. L’Ambito sovra comunale, dal 2002 si è orientato con un progetto “Servizi per l’Infanzia e le famiglie in Valseriana” con la finalità di realizzare un sistema integrato dei servizi educativi pubblici e privati, e che intende promuovere l’elaborazione di un progetto educativo condiviso, l’aumento dell’offerta dei servizi, la loro messa in rete e la formazione del personale. Ad esempio c’è un regolamento sovra-zonale unico per i nidi comunali, si è istituito da alcuni anni un sistema di accreditamento dei servizi (anche integrativi) e si è istituito un tavolo di coordinamento di tutti i servizi per la prima infanzia. Grazie a queste condizioni, la cultura intorno ai servizi per la prima infanzia stava già costruendo un linguaggio comune attraverso il confronto delle esperienze dei diversi servizi, sostenuta e fatta emergere con percorsi formativi rivolti agli operatori di tutti i servizi.

Questa articolazione territoriale ha fatto in modo, che nel 2009, tre dei Comuni dell’ambito, si accordassero per un progetto condiviso. In tempi nei quali la crisi ha cominciato ad investire i servizi, si è fatta urgente la necessità di ottimizzare le risorse e il bando di co-progettazione ha voluto andare in questa direzione senza rinunciare alla qualità dei servizi e alle possibilità di innovazione delle offerte per i bambini e le famiglie.

 

  1. Dalla teoria alla pratica: il processo e il tempo necessario per attivarlo

La co-progettazione tra i Comuni e la Cooperativa Il Cantiere, prevede che la gestione dei servizi resti in capo alle amministrazioni, mentre diventa compito specifico della Cooperativa la costruzione di luoghi di condivisione dei saperi dei tre servizi e l’introduzione di nuovi elementi progettuali per portare innovazione. Rimane di competenza della cooperativa anche l’assunzione e la gestione del personale non comunale (pari circa all’80% del totale) e l’organizzazione delle supplenze.

Le teorie a cui abbiamo fatto riferimento sono quelle che riguardano la co-production: nella coproduzione i co-producers possono avere differenti obiettivi e punti di vista e ciò può generare delle difficoltà durante il processo co-produttivo; i co-producers, inoltre, sono sensibili ad incentivi diversi che possono favorire o meno il loro livello di partecipazione.

Infatti, l’obiettivo di condividere e mettere in comune le competenze pedagogiche e i saperi organizzativi, è passato attraverso una laboriosa fase di tessitura tra i diversi punti di vista: quello degli operatori della cooperativa, dei funzionari dell’amministrazione e del personale dei servizi.

La ricognizione sullo “stato dell’arte” organizzativo e metodologico di ogni servizio, ha fatto emergere inizialmente alcune resistenze, perché rendere maggiormente visibile e quindi, pubblico e “trasparente”, l’interno di ogni servizio, ha attivato il timore della valutazione esterna.

E’ stato necessario un lungo e cauto tempo di approssimazione, dove cominciare a costruire reciproca conoscenza e fiducia e dove costruire un ruolo specifico, assunto dalla coordinatrice della cooperativa, che ha fatto da ponte tra le amministrazioni e i servizi, per concordare specifiche azioni che potessero essere comuni e innovative.

È attraverso il fare, che si è giunti a riconoscere specificità, competenze e possibilità di integrazione delle esperienze, riuscendo a mettere in atto sui territori proposte interessanti rivolte a bambini e famiglie.

Costruire reti e relazioni tra livelli diversi, coinvolgendo le famiglie, ha fatto emergere risorse e progetti che si sono stabilizzati nel tempo e che hanno aperto i servizi a tutte le famiglie del territorio, senza limitare le proposte ai soli bambini che frequentano già i nidi.

 

  1. Le azioni

Dal 2009 ad oggi è stato realizzato:

  • Una raccolta dati sull’organizzazione e la metodologia attiva nei tre diversi servizi, con la messa in comune delle informazioni e dei progetti;
  • la realizzazione della carta dei servizi unica per i tre nidi che ha richiesto un lavoro di circa un anno sia con i funzionari che con le coordinatrici e le educatrici dei tre nidi. La Carta dei servizi ha rappresentato la messa in rete e l’integrazione delle tre realtà che l’hanno prodotta.
  • Una proposta ludica chiamata “Giocando al Parco”, rivolta ai bambini del nido dello spazio gioco, del nido e a tutte le famiglie del territorio con bambini dai 12 mesi ai 3 anni che non frequentavano nessun servizio;

Insieme a 2 educatrici per nido ci si è ritrovati per pensare a delle attività di gioco che avessero come filo conduttore il contatto con gli elementi naturali del parco (l’acqua, la sabbia, l’erba…). Si è rivelata un’esperienza interessante e significativa, sia per l’attività in sé, che per aver facilitato l’incontro con le famiglie e i loro bambini. Per questo motivo si è deciso di proporla anche negli anni successivi migliorando sempre di più le proposte e la promozione dell’iniziativa, rendendo visibile anche all’esterno il sapere curricolare costruito sull’osservazione quotidiana dei bambini.

Ad oggi due dei tre Comuni investono ulteriormente su questa azione, proponendo una copertura estiva delle proposte nei parchi (1 o 2 due proposte settimanali nei parchi per i mesi di Giugno e Luglio).

  • Il laboratorio di costruzione di giochi “Idee in Gioco”che coinvolge i genitori dei tre nidi. Il percorso è esemplare rispetto alla filosofia della co-progettazione. Costituita l’equipe con le educatrici dei tre nidi si è partiti con la progettazione del laboratorio, attraverso la condivisione degli obiettivi e la scelta dei giochi da costruire. Dopodiché ogni nido ha fatto la promozione del laboratorio e ha raccolto gli iscritti. Stabilite le date i genitori dei tre servizi si sono ritrovati per tre sere e hanno costruito una serie di giochi con materiali naturali e di riciclo. I giochi sono poi stati messi a disposizione per i bambini di ogni sezione.

Successivamente è stata prodotta la documentazione dell’esperienza sia da parte dei genitori che delle educatrici, per mettere in luce gli sguardi differenti rispetto al laboratorio realizzato.

Negli anni successivi (dal 2014 ad oggi) è aumentato il coinvolgimento dei genitori, dando loro sempre maggiore spazio nella coproduzione sia individuale che collettiva, al fine di metterli nelle condizioni di contribuire alla vita dei servizi, attraverso un processo di accompagnamento che lascia loro autonomie e spazi sempre più ampi.

  • La formazione congiunta per tutti i servizi ha consolidato la possibilità di rispondere a esigenze di formazione specifica (ci si è orientati ad approfondire come realizzare uno spazio creativo con materiali naturali); ha permesso nei servizi la realizzazione di attività specifiche con i bambini e il relativo lavoro di documentazione.

 

  1. Risultati raggiunti e attenzioni metodologiche

Risultati attesi e raggiunti

-messa in comune di competenze e risorse (capacità di lavoro inter-servizio)

-una più efficace gestione del personale (le sostituzioni avvengono con personale assunto stabilmente e preparato per operare nei tre servizi);

-aumento della qualità dell’offerta educativa (capacità di proposte innovative capaci di offrire apprendimenti diversificati ai bambini e di documentazione);

– ampliamento delle proposte per i genitori e il territorio (attività al parco, laboratori per i genitori, momenti conviviali, collegamenti con le biblioteche per la promozione alla lettura);

Risultati inattesi

-alcuni servizi hanno ampliato le proposte introdotte dalla coprogettazione, facendone progetti stabili e continuativi della proposta educativa e organizzativa;

-la coprogettazione ha messo a disposizione risorse aggiuntive che promuovono in ogni servizio esperienze e laboratori innovativi che coinvolgono i genitori;

-adesione delle famiglie alle proposte esterne realizzate nei parchi;

-coinvolgimento di tutti i servizi dell’Ambito nella promozione di iniziative per sostenere la L. 1260, e che dal 2016 diventa oggetto di lavoro che coinvolgerà tutto il sistema;

Ricadute in termini organizzativi e gestionali

Il progetto permette di riorganizzate il personale, omogeneizzando la formazione, mettendo a disposizione del personale fisso e formato, che conosce i 3 servizi e la loro organizzazione, per le supplenze (malattie e ferie).

Permette una calendarizzazione delle attività sovra-comunali proposte dai 3 sevizi così che non si sovrappongano. Inoltre facilita lo scambio di saperi progettuali e materiali tra i servizi.

Gestione di passaggio di informazione rapido ed efficace tra i funzionari e tra le coordinatrici.

 

     Alcune attenzioni metodologiche

-il tempo per introdurre i cambiamenti è un tempo medio-lungo, perché è richiesta una fase di costruzione fiduciaria di relazioni che contrastino l’iniziale diffidenza e la resistenza al cambiamento, che sempre deriva dall’introduzione di novità che mettono in discussione la routine organizzativa;

– la fatica per i servizi rispetto al lavoro aggiuntivo che la coprogettazione richiede in termini di tempo e di energie;

-la fatica esplicitata dalle educatrici nel pensare e utilizzare come risorsa concreta i progetti, le esperienze, i materiali che sono patrimonio di servizi diversi dal proprio e che afferiscono alla co-progettazione;

-la necessità di selezionare oggetti prioritari di lavoro comune, per non disperdere le risorse;

-la connessione di 3 livelli: l’Ambito, la coprogettazione tra i 3 servizi e i singoli servizi, con l’attenzione a capire quali sono gli obiettivi di tessitura tra i 3 livelli, senza sovraccaricare il sistema.

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