Ai musei Picasso di Antibes e Bonnard di Le Cannet
Nathalie Gossiaux e Fanny Lejay
Nelle Alpi Marittime, alcuni musei si aprono ai più piccoli, alle loro famiglie e alle operatrici della prima infanzia…
Nathalie Gossiaux e Fanny Lejay
Nelle Alpi Marittime, alcuni musei si aprono ai più piccoli, alle loro famiglie e alle operatrici della prima infanzia…
Jan Peeters rileva l’urgente necessità di modificare il concetto deficitario di paternità rafforzato, purtroppo, da studi del passato anche recente. Sostiene, in seguito alle sue ricerche ed esperienze personali, che “per sostituire questo pensiero deficitario sulla figura paterna, la ricerca e i progetti innovativi dovrebbero focalizzarsi su ciò che promuove il cambiamento nel lavoro con i padri, e ciò che facilita il coinvolgimento del padre. I progetti innovativi devono sostenere gli educatori in modo che possano generare maggiori immagini positive su come ‘essere padri.’”
Emilia Restiglian
Nell’ambito del progetto Arqus European University Alliance alcune studentesse universitarie italiane e lituane, insieme a docenti, dottorande di ricerca e una tutor organizzatrice di tirocinio, hanno comparato le strutture educative lituane e italiane, per quanto attiene la metodologia e documentazione, gli spazi interni ed esterni e l’inclusione di bambini e famiglie. Ne risulta il profilo di 5 scuole d’infanzia differenti per spazi e proposte ma che negli “spazi, tempi, materiali, scelte pedagogiche e nella predisposizione del setting educativo/didattico derivano da un’idea di infanzia intesa come “arco di tempo unitario” contrassegnato da una visione olistica del bambino che in modo continuativo, fin dalla nascita, sviluppa le sue potenzialità e conoscenze”.
La prospettiva nordica nei servizi educativi per l’infanzia, il rapporto tra indoor and outdoor e uno sguardo alla cultura e all’ arte a disposizione per tutti all’interno della città.
Katrien Van Laere, Brecht Peleman Il contributo è frutto di due ricerche volte ad approfondire il significato attribuito dai genitori e agli operatori dell’educazione alla cura e all’apprendimento dei bambini tra i 2 anni e mezzo e i 4 anni e il vissuto dei bambini nel passaggio dal Nido d’Infanzia alla Scuola dell’Infanzia. Emerge come “la distinzione tra apprendimenti e cura va contro il sentire di molti genitori e operatori” e l’imparare a vivere e educare dei bambini siano, per alcuni, questioni prioritarie. La conferma giugne dalla letteratura internazionale nella quale “questo approccio pedagogico è noto col nome di “educare”: la cura è apprendimento e l’apprendimento è cura”.
Paula Baggio con la collaborazione di Luanna Taborda
L’esperienza del giardino di Porto Alegre racchiude, nella sua apparente semplicità, una ricchezza di opportunità, definirli obiettivi sarebbe riduttivo, dal recuperare la possibilità di vivere in un ambiente esterno, al contatto e allo scambio tra due generazioni apparentemente lontane.
Herdis Toft
Nel gioco bambine e bambini applicano in maniera diretta e pratica i principi della democrazia. In Danimarca si sviluppa un ricco spazio di discussione su «come» bambine e bambini possono diventare protagonisti attivi della propria infanzia.
Terza pillola Sono scuole rurali, quelle di Zizurkil e di Abaltzisketa, paesi piccoli, case e aziende sparse tra le colline. Ben tenute e coltivate. Animali, non molti: pecore, capre, qualche bovino e qualche cavallo al pascolo. La maggior parte dei bambini torna a casa a pranzare, poi rientra a
Tratto da: In Svezia com La Svezia ha una popolazione che si aggira attorno ai nove milioni di individui, di cui quasi due milioni hanno meno di 18 anni. La maggior parte di questi dà per scontato alcuni privilegi come l’istruzione gratuita, una vita sociale piena, l’accesso facile ad
Viaggio studio a Stoccolma
da lunedì 17 febbraio 2020 a venerdì 21 febbraio 2020