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Infanzia in Lituania

Emilia Restiglian

Nell’ambito del progetto Arqus European University Alliance alcune studentesse universitarie italiane e lituane, insieme a docenti, dottorande di ricerca e una tutor organizzatrice di tirocinio, hanno comparato le strutture educative lituane e italiane, per quanto attiene la metodologia e documentazione, gli spazi interni ed esterni e l’inclusione di bambini e famiglie. Ne risulta il profilo di 5 scuole d’infanzia differenti per spazi e proposte ma che negli “spazi, tempi, materiali, scelte pedagogiche e nella predisposizione del setting educativo/didattico derivano da un’idea di infanzia intesa come “arco di tempo unitario” contrassegnato da una visione olistica del bambino che in modo continuativo, fin dalla nascita, sviluppa le sue potenzialità e conoscenze”.


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Acompañar las escuelas en el proceso de innovación

Gino Ferri

…vista attraverso gli occhi di chi come me ogni giorno lavora a stretto contatto con le scuole più diverse che si occupano dell’educazione di base, la realtà della Catalogna presenta un tratto comune che sempre più si sta generalizzando: dinamicità come desiderio di cambiamento e innovazione delle pratiche educative…

…la Catalogna è una delle comunità autonome spagnole in cui non solo è più forte il desiderio di cambiamento in educazione, ma è soprattutto il luogo in cui negli ultimi 10 anni sono nate alcune scuole che stanno rapidamente diventando riferimenti concreti e riconosciuti in tutto il territorio nazionale per quanto riguarda l’innovazione educativa…

Da dove veniamo?

a cura di Ferruccio Cremaschi

 

Sergio Cremaschi, nel presentare il suo libro “Tradizioni morali. Greci, ebrei, cristiani, islamici” descrive l’ intreccio che si ritrova nella storia dell’ethos, rappresentato non in una crescita progressiva ma in un mai concluso movimento circolare. Per recuperare un’immagine meno falsata della “nostra” tradizione l’autore suggerisce, anziché l’educazione religiosa, l’insegnamento dell’etica, all’interno della quale far conoscere più religioni senza censurare tradizioni e comunità particolari.

Intercultura e inclusione sociale nei servizi educativi 0/6: quale ruolo per le famiglie?

Paula Eleta, in collaborazione con Silvia Iaccarino

A fronte di una dimensione sempre più multiculturale dell'odierna società, la pedagogia interculturale si sta impegnando in una vera e propria riconversione, rileggendo i propri paradigmi in una nuova prospettiva, capace di offrire adeguate risposte ai bisogni educativi che emergono da una società complessa e plurietnica. L’efficienza della pedagogia oggi, in definitiva, si gioca sulla sua capacità di promuovere un pensiero aperto e flessibile, critico e problematizzante, in grado di riconoscere la propria specificità in tale realtà multiforme (specificità di linguaggi, di saperi e punti di vista, di prospettive, di percorsi e soluzioni).


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