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Il gruppo degli “adulti educanti”

Alma Gentinetta, Saura Fornero
La scuola è “motore della società” già diceva John Dewey, pioniere della “scuola attiva e progressiva” a metà del secolo scorso. E la scuola dell’infanzia può contribuire a favorire in tutti una rivisitazione, una riscoperta di valori, di modalità di confronto, di inclusione e contrasto alle diseguaglianze che sono prospettive da coltivare per una società migliore. Questo è possibile se gli attori della scuola stessa operano come un gruppo.


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Corpo ed educazione – formare adulti capaci di riconoscere i bambini

A partire dall’assunto che “nel periodo che va dalla nascita ai sei anni, in particolare, il canale comunicativo privilegiato del bambino è quello non verbale, corporeo”, Claudia Lichene pone l’attenzione sull’ascolto e riconoscimento dell’iniziativa del bambino e sulla comunicazione non verbale a scuola.
Si sofferma, inoltre, sull’importanza della formazione degli educatori e docenti nel mettere al centro della proposta educativa, il bambino, con il suo corpo.
Il contributo si conclude con degli sfidanti spunti di riflessione e lavoro: un curricolo verticale (0-14), fondato sul paradigma della cura, che valorizzi il corpo e il movimento.


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Il gruppo di lavoro“istituzionale”

Alma Gentinetta e Saura Fornero riportano tutta la complessità dal punto di vista relazionale, organizzativo e gestionale del gruppo di lavoro istituzionale del collegio docenti e delle ricadute che ha sugli altri gruppi e sul buon andamento dell’istituzione scolastica.


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Progettare e condividere attività nel digitale per lo 06

Gabriele Lugaro
Proseguiamo la rassegna di articoli che CED - Centro Educazione Digitale cura su Zeroseiup illustrando brevemente alcuni progetti che sono stati realizzati nell’a.s. 2022-2023 in vari Istituti Comprensivi e servizi educativi 2-6 concentrando in particolare la nostra attenzione sui dati raccolti rispetto alle modalità e la frequenza d’uso dei dispositivi digitali nelle famiglie dei bambini in fascia 06.


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L’uso di dispositivi video nei primi anni di vita e lo sviluppo linguistico

Chiara Barachetti

Il recente incremento dell’utilizzo dei device digitali da parte dei bambini, anche molto piccoli, pone delle questioni sull’impatto che può avere sull’apprendimento e la socializzazione. L’autrice, alla luce di recenti ricerche, riporta che in generale “è emerso che maggiore è il tempo trascorso davanti ad uno schermo, compreso il tempo di esposizione passiva alla televisione, minori sono le abilità linguistiche dei bambini”. Fa presente, tuttavia, che ad influire sull’abilità linguistica sono anche la qualità dei contenuti, l’interattività, la presenza di un adulto durante l’utilizzo di un dispositivo


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Maestra, quante parole esistono?

Teresa Garaffo

Le storie, quelle giuste che dicono qualcosa a ciascuno; l’ascolto, quello vero di chi ti guarda negli occhi; la lettura, quella che ti apre mondi possibili, sono gli spunti suggeriti dall’autrice per consentire una comunicazione significativa con i bambini e tra i bambini e rendere possibile l’apprendimento autentico del linguaggio.


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Outdoor Education – Un orientamento pedagogico

In questo articolo Diana Penso si propone l’obiettivo di approfondire la tematica della pedagogia della natura, di descriverne gli effetti benefici, come si può apprendere dalla natura e progettare un’educazione naturale anche con i bambini piccoli, anche in assenza di spazi verdi e di giardini, in cortili e luoghi pavimentati.


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