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Uno spaccato della società matrigna.
I bambini soli o a mezzadria

Battista Quinto Borghi
Loris Malaguzzi aveva ben chiaro in testa che “fare pedagogia” è “fare politica”.
Alla pari di Bruno Ciari (ma anche indubbiamente da un lato di Antonio Gramsci e dall’altro di Paulo Freire) la sua convinzione radicata era quella di considerare l’educazione come strumento per la trasformazione sociale (da qui la sua grande attenzione fattiva e coerente con i figli della classe subalterna di memoria gramsciana) per puntare al rinnovamento, alla crescita e alla equità sociale.

I corti di Loris – Note Biografiche

Loris Malaguzzi nasce a Correggio il 23 febbraio del 1920, cresce a Reggio Emilia dove frequenta l’Istituto Magistrale e si laurea in Pedagogia a Urbino nel 1946. Durante la guerra, insegna nelle scuole elementari e medie a Reggio Emilia e in alcuni comuni della provincia reggiana (Reggiolo, Sologno, Guastalla). Un’esperienza

Filo diretto con Loris – ottobre 1998

Diverse questioni: l’insegnamento della lingua inglese nella scuola dell’infanzia, l’andamento demografico dovuto alla proiezione delle nuove nascite, l’obbligo anticipato a cinque anni, la raccolta di firme sull’insegnamento della religione cattolica.


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Con l’attesa e la speranza – marzo 1994

Il testo è la sbobinatura dell'intervento tenuto da Loris Malaguzzi al Convegno "Rosa Agazzi nella cultura pedagogica italiana e nella realtà educativa della scuola materna", Istituto Pasquali Agazzi 25 - 27 ottobre 1993.
Malaguzzi parla dell'attesa e della speranza e confida in un futuro migliore di cui i bambini saranno protagonisti.


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