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Il consiglio UE approva una garanzia europea per l’infanzia

Nell’intervista a cura di Ferruccio Cremaschi, la senatrice Anna Serafini sottolinea come le risorse del PNRR finalizzate ad affermare il diritto all’accesso a un sistema di servizi integrati di qualità, debbano essere “accompagnate da una strategia molto forte, da una guida molto forte che riguarda per esempio la costruzione, la gestione, la custodia, l’aiuto nelle località del Sud del Paese, nel guidare la programmazione dei nidi, nel guidare la programmazione non soltanto la costruzione dei nidi, ma anche l’impianto pedagogico dei nidi”. Ci si pone l’ambizioso obiettivo della frequenza del nido al 50 % dei bambini in età (rispetto all’attuale 33%), a questo si affianca il tema della gratuità del servizio.


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Non chiamiamola solo DAD

Il tempo della distanza La sospensione dei servizi educativi e formativi  causata dal Covid 19, ha determinato una situazione grave e difficile, per tutti, bambini e bambine,  famiglie, maestri e maestre, educatori e educatrici. Da un giorno all’altro tutto è cambiato e il tempo del Corona Virus  ci ha costretto 

L’educazione in tempi di pandemia. Uno sguardo femminista

Rosa Sensat Feminist Education Working Group. Genere e curriculum

In quanto gruppo di lavoro sull’educazione femminista, genere e curriculum dell’Associazione Rosa Sensat, vogliamo presentare la nostra visione sulla situazione in cui viviamo. Siamo un gruppo di insegnanti e professoresse femministe di diverse generazioni, in diverse situazioni amministrative e con impegno professionale nelle varie fasi educative (infanzia, primaria e secondaria), che a partire dalla nostra esperienza e da riflessioni condivise esponiamo alcune domande, che ci sembrano fondamentali…

Una nuova sfida per la didattica

Milva Capoia, pedagogista

La situazione che stiamo vivendo in questo periodo a causa della pandemia solleva così tanti interrogativi in ambito pedagogico che sarebbe del tutto affrettato cercare di trovare delle risposte esaustive; con urgenza necessitano delle soluzioni almeno a tutela della salute, soluzioni che, in ogni caso, non possono non essere raccordate con istanze educative di cui sono portatori i minori e non solo.

La condivisione di attività e di attenzione fra i bambini nella prima infanzia: la dimensione spaziale nel setting pedagogico e il ruolo dell’educatore

Lo studio propone un’analisi dei processi attraverso i quali gli aspetti materiali e simbolici dell’ambiente interagiscono con le attività dell’educatore, determinando l’esperienza del bambino in un centro per la prima infanzia. Quest’analisi riveste un interesse particolare sia per la pratica educativa sia per la comprensione dei processi di sviluppo nel secondo anno di vita dei bambini. In questo periodo avvengono dei cambiamenti importanti nell’interazione dei bambini con la componente fisica e sociale dell’ambiente circostante, per quanto riguarda il loro sviluppo cognitivo e l’acquisizione della capacità di muoversi autonomamente.

Imparare da piccoli e piccolissimi

Come imparano i bambini piccoli?

Tutti concordiamo sul fatto che nei primi 3-4 anni di vita il bambino “impara” molto di più che in qualunque periodo successivo, e quest’apprendimento avviene in una serie di campi molto diversi fra loro. Ma… come imparano i bambini tutte queste cose? Siamo abituati a pensare che gli adulti insegnino ai bambini, e abbiamo una certa idea di cosa vuol dire insegnare. Però molto poco di quello che i bambini imparano in questi anni dipende da un insegnamento esplicito, formale da parte degli adulti: come si insegna a un bambino a camminare? E a parlare? Certamente, possiamo “stimolare” in tanti modi l’apprendimento del linguaggio, ma chi e come insegna ai bambini l’accento locale con cui parlano l’italiano (o qualunque altra lingua)? Eppure tutti lo imparano!

Condizioni che influenzano lo sviluppo motorio

Come assicurare al bambino il sostegno dell’adulto in questo “cammino verso il cammino”, organizzando fin dall’inizio del suo percorso verso questa momento cruciale di sviluppo, risposte e condizioni adatte a un agire libero e indipendente? Quale immagine di bambino è sottesa alle pratiche del “ movimento libero” fin dalla nascita ? Su questo tema la ricerca e la pratica di Emmi Pikler hanno lasciato il segno nella storia della psicopedagogia infantile. I suoi principi e riflessioni, sia per educatori sia per genitori, relativi allo sviluppo autonomo dei movimenti nei primi anni di vita del bambino, sono stati ripresi e reinterpretati da moltissimi servizi educativi a livello nazionale e internazionale, andando a costituire uno dei fondamentali tasselli della cultura pedagogica d’infanzia, in particolare per la fascia dei lattanti.

Per un’ infanzia quattro volte A: Autentica, Autonoma, Ambiente, Avventura.

Franco Frabboni 4.2 Bambini Autonomi Il Progetto/tre-sei di Loris Malaguzzi pone alla seconda rotonda l’infanzia targata Autonomia. (….) Parliamo di bambini seri, concentrati e protesi con tutte le loro forze a ingrandire – da soli – gli orizzonti alfabetici e lunari. E’ un’infanzia che ha una irresistibile voglia di osservare il