La Staffetta di Scrittura per la Cittadinanza e la Legalità porta ogni anno Bimed, la Biennale delle Arti del Mediterraneo, alla pubblicazione di oltre mille libri creati da bambini e ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado delle scuole di tutta Italia e italiane all’estero, partendo dall’incipit di un autore. Ma queste non sono le uniche pubblicazioni che Bimed cura e di cui si occupa, con contributi di esperti che mirano a fornire strumenti utili, concreti e moderni nel campo della didattica condivisa.
Entro l’anno sono previste due nuove pubblicazioni: la prima che ne amplia una precedente, la seconda che segue a una prima che ruota attorno al significato profondo della staffetta di scrittura accennata precedentemente, ma analizzandola sotto diversi aspetti legati alla scrittura come condivisione e come momento di crescita consapevole.
Insieme è una pubblicazione che ha visto la luce due anni fa e che in questo 2020 si vuole riproporre in una forma implementata, arricchita sostanzialmente su due elementi che si legano fortemente al tema che dà il titolo al libro. Innanzitutto che cosa la comunità che ruota attorno a Bimed pensa di Bimed stessa. E per comunità si intendono non solo gli operatori, ma anche e soprattutto gli attori principali che sono la linfa di Bimed: le scuole, con i loro dirigenti, insegnanti, alunni. Oltre naturalmente agli scrittori che agiscono con Bimed e ai sindaci che hanno aderito ai protocolli d’intesa per sviluppare iniziative con Bimed stessa. La pubblicazione parte dal concetto centrale per cui Bimed è comunità e come tale si muove e agisce, nel rispetto dei ruoli, ma soprattutto nell’apertura alla crescita ascoltando e condividendo.
La nuova edizione di Insieme sarà poi soprattutto arricchita da un nuovo capitolo, curato dal dottor Francesco Iuliano, che riguarda un nuovo progetto della Biennale delle Arti del Mediterraneo. Si tratta di “Bimed We Care”, indirizzato all’occuparsi, all’avere cura per trovare soluzioni. Il progetto è stato spiegato all’assemblea dei soci Bimed dal presidente Andrea Iovino nello scorso novembre e muove i suoi passi dalla ferma volontà di sperimentare prassi in cui sperimentare in un’ottica globale processi di qualificazione sociale, in una sorta di “trait d’union” tra tutti i territori coinvolti in Bimed interloquendo in un confronto ampio, articolato e organico. L’attenzione che con questo documento e questo progetto vuole essere particolarmente messa a fuoco è quella che riguarda, in particolar modo centrandosi sulla Campania, l’aspetto sanitario, tema che soprattutto con gli ultimi avvenimenti sta presentandosi come di indifferibile priorità.
Che alcune zone della Campania e del Sud Italia in generale risentano di ritardi strutturali in questo senso è palese: partendo dalla considerazione di dati quantitativi e qualitativi che tengono conto anche di rapporti analitici, gli organismi dirigenti di Bimed hanno deliberato la necessità di sperimentare nelle aree interne e marginali della Campania un’iniziativa che riguarda un’offerta sanitaria che permetta ai residenti delle aree maggiormente necessitanti di interventi di avere a che fare con un servizio di qualità, di prevenzione e di cura, contribuendo a realizzare una rete sanitaria territoriale.
E in questo senso un’importante macroarea è quella di contribuire all’attivazione di servizi di assistenza territoriale, in relazione con i Comuni, per poter attivare una serie di poliambulatori che siano punti di riferimento sanitari in grado non solo di erogare prestazioni, ma anche di fungere da catalizzatori per facilitare una nuova organizzazione delle cure primarie, interagendo con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta. Le strutture di Bimed We Care, insomma, sono pensate come presidi che possano svolgere un ruolo una funzione necessaria per dare risposte concrete agli ammalati e alle loro famiglie, arrivando anche a pensare a strutture quali luoghi residenziali per determinate patologie, e hospice.
Ma non solo: l’idea si amplia al concetto che vede la possibilità di mettere gli anziani al centro dei servizi sanitari e sociali, in un’ottica che, nel suo complesso, vuole puntare l’attenzione sulle figure sanitarie cosiddette “di comunità”, che sappiano dunque ascoltare e che conoscano le necessità sanitarie primarie del territorio che ne necessita.
I due “luoghi” contenutistici del libro, da una parte gli attori che agiscono come linfa giovane e nuova in Bimed, e dall’altra l’attenzione a fasce di popolazione più deboli e anziane sono solo apparentemente distanti. Con questi progetti così diversificati, ma, in fondo, collegati sempre al concetto espresso in apertura di attenzione alla comunità e al senso di unione, Bimed conferma le sfaccettature che compongono ciò che intende con il termine “cultura”. E nuovamente sottolinea l’attenzione al nucleo familiare nel suo complesso, a un contatto intergenerazionale che diventa base di partenza per ogni sviluppo progettuale, che sia di scrittura, di lettura o di presa in carico.
Il secondo testo che si intende pubblicare in questo 2020 è il secondo volume del progetto “Staffetta e dintorni” che avrà come titolo Forme di scrittura socializzanti. Fra creatività e umanità. Questa seconda pubblicazione implementa il primo volume di “Staffetta e dintorni” il cui obiettivo era quello di mettere per iscritto l’esperienza della staffetta di scrittura in tutte le sue forme e declinazioni, come nasce, come cresce, come si sviluppa, come affronta le criticità e come da queste lavora per andare oltre, per trasformare gli ostacoli in opportunità di crescita, cosa possibile solo con il lavoro di squadra che coinvolga tutte gli attori che ruotano attorno alla progettazione e alla sua realizzazione.
In particolare questa “Staffetta e dintorni 2” vuole anche tenere conto, nei suoi contenuti, del pensiero rodariano, partendo dalle celebrazioni del 2020 legati ai cent’anni di Gianni Rodari, approfondendo non solo gli aspetti legati alla staffetta di scrittura nelle scuole, ma anche quella rivolta alle famiglie e la musicale.
A docenti che hanno partecipato come referenti di diverse scuole di ordine e grado è stato affidato il compito di occuparsi dei capitoli che riguardano la valenza formativa del progetto a seconda delle classi, dei programmi, delle età degli alunni e degli studenti partecipanti, così come a esperti di didattica e docenti sono affidati gli aspetti di analizzare e offrire un quadro di come la staffetta possa essere supporto alla formazione ma anche momento di interdisciplinarietà, con focus sulle tematiche e sui generi scelti declinati, attraverso le parole di insegnanti, nei programmi ministeriali che legano la progettazione didattica ai temi della staffetta stessa, fornendo una possibilità di vedere trasferiti nel concreto, nel “fare”, aspetti che altrimenti potrebbero restare più teorici che pratici. Ai capitoli dedicati alla staffetta delle famiglie e alla staffetta musicale il compito poi di sottolinearne, dati e analisi alla mano, la valenza non solo didattico-pedagogico, ma anche dal punto di vista dell’inclusione e della socializzazione.
Le pubblicazioni curate da Bimed, insomma, partono sempre dalla concretezza delle azioni messe in campo, le affrontano, le presentano, ma non restando nel mero campo teorico. Dunque la storia delle pubblicazioni che nascono da Bimed è questa: l’idea, la sua progettazione, il suo crescere in maniera diversa, avvalendosi delle esperienze, il prodotto finale. Dal quale emerge sempre un nuovo stimolo per proporre successivamente qualcosa di più, di innovativo.