Un autore, due libri emozionanti
Fiori di città
L’uscita sul mercato italiano di questo silent book, era attesa da tempo. Nella cacofonia delle parole del nostro tempo le immagini del canadese Sydney Smith ci donano intense emozioni che provengono dal silenzio e che toccano in profondità. La storia è apparentemente semplice e breve. Una bimba, tenuta per mano dal suo papà, attraversa una qualsiasi grigia periferia, il suo cappottino rosso è l’unico punto di colore. Come Cappuccetto Rosso, anche la piccola protagonista raccoglie fiori, ma non in un bosco dell’antica fiaba bensì fra le pietre e i muri scrostati della città. L’autore ha creato con grande abilità una storia sottile, ci presenta tanti particolari, ci rende partecipi della passeggiata e ci fa vedere tutto con gli occhi attenti della protagonista, capaci di notare i punti di vita colorata nel cieco grigiore delle strade. Il padre non si accorge di nulla, cammina distratto, rispondendo al cellulare mentre sua figlia raccoglie le piantine e le regala continuamente: li mette su un uccellino morto a mo’ di sepoltura, sulle scarpe di un uomo che dorme su una panchina, nel collare di un cane. A ogni regalo, la città si fa più colorata, come per moltiplicare la bellezza scaturita dalla cura che la bambina rivolge a quello che nota.
Ogni pagina di questo prezioso albo, strutturato come una graphic novel, potrebbe essere osservata da vari punti di vista e costituire un ricco racconto: la varietà delle persone che aspettano alla fermata dell’autobus, i loro sguardi o non-sguardi. Il papà impegnato in una telefonata così da non vedere né la figlia né le altre persone della città. Quest’ultima rappresentazione ricorda una campagna della città di Amburgo, vista con il gruppo che ha partecipato a un viaggio di studio:
Sydney Smith è capace di rendere in maniera straordinaria ombre e luci della città, ogni dettaglio parla e sfogliando l’albo si possono intuire sempre nuovi aspetti e messaggi. Una narrazione per immagini che fa vedere quanto la bellezza sa comunicare. I nostri bambini vedono la città con altri occhi e con un’anima più sensibile.
Piccolo in città
Poche settimane fa è uscito un altro albo, di questo pluripremiato illustratore: Piccolo in città. Anche qui Smith ci fa vedere la città dalla prospettiva del bambino. La sua grandezza, i suoi rumori che si percepiscono fra le pagine, la confusione, il freddo. Una voce fuori campo accompagna, rincuora, esprime la sua fiducia, il lettore si chiede: chi pronuncia queste calorose parole? Solo verso la fine ci viene rivelato a chi appartiene la voce misteriosa. Su una pagina vediamo la vera missione del bambino, il quale affigge manifesti con l’immagine di un gatto che si è perso nell’immensa città, il bambino pronuncia mentalmente le parole di incoraggiamento verso il gatto. Una grande metafora, l’autore sembra esprimere la sua fiducia nei piccoli che affrontano sentimenti complessi: Io so cosa vuol dire essere piccoli in città., queste sono le parole della voce fuori campo in una delle prima pagine. Le vignette rappresentano i sentimenti di chi è solo, smarrito, disorientato, impaurito e il racconto conclude, facendoci vedere il bisogno di ognuno di trovare qualcuno presso cui rifugiarsi, trovare calore ed essere accolto.
Un albo emozionante, di una straordinaria intensità e un’illustrazione matura che esprime attraverso il suo stile la convinzione che i bambini sono capaci di leggere in profondità i messaggi molteplici delle illustrazioni di grande qualità.
- JonArno Lawson, Sydney Smith, Fiori da città, Pulce editore
- Sydney Smith, Piccolo in città, Orecchio acerbo