“Quando si impara non è importante essere bambini bianchi o neri, ricchi o poveri, europei o africani. Quando si impara l’importante è essere bambini”. Scriveva così Nicolas Negroponte, luminare del digitale, più di venti anni fa. Maledettamente vero e molto commovente, se non fosse che talvolta essere neri e poveri, per giunta senza famiglia e in una comunità disastrosa crea alcune oggettive difficoltà. Quelle che tentiamo di superare con i nostri programmi a Para Ti. Una goccia nell’oceano ci mancherebbe, ma un segnale, soprattutto di cosa si potrebbe fare, e di come potrebbe essere un mondo che fa della lotta una ragione d’essere e addirittura un’opportunità per trovare nuove strade.
È così che da tempo abbiamo dato il via nel nostro centro, che ormai ha quasi vent’anni, ad attività di meditazione, alimentazione e gastronomia, arte, etica sociale, fotografia, danza, teatro e altre. Ma la cosa più importante rimane solo una: la “Presenza”. Quella con la “P” maiuscola, che dovremmo dare anche a noi stessi, come alle persone che ci circondano, tutti i giorni. Dovrebbe essere la norma e invece è proprio ciò che soprattutto manca in una società ormai planetaria nella quale in generale il proprio tornaconto sembra essere il metro di misura per qualsiasi cosa.
Il bello è che poi l’esperienza insegna che la “Presenza” (a se stessi come agli altri) si rivela invariabilmente estremamente redditizia sul piano umano, senza contare che poi può portare anche a risultati economici che servono, tra le altre cose, a tenere in vita operazioni e attività umanitarie.
Non saprei dire se l’attività che facciamo in Brasile sia più utile per noi o per i bambini oggetto delle nostre cure e attenzioni. Quello che posso testimoniare dopo anni di attività è che quella che avrebbe potuto essere nient’altro che un agglomerato di baracche da una parte e una villa di ricchi disinteressati, annoiati e poveri umanamente dall’altra, è diventato un luogo di cura sul piano sociale, umanitario, educativo, psicologico e spirituale.
Nella nostra Para Ti si incontrano ricchi e poveri, bambini e adulti, italiani, brasiliani e persone provenienti da ogni angolo del pianeta, manager industriali e indigeni, maestri di yoga e meditazione e minoranze di ogni tipo, volontari e viaggiatori.
Il risultato finale è una comunità piccola, ma sorprendente, di sicuro non perfetta, ma incredibilmente stimolante, specie nella ricerca di un benessere concreto, che non si limita alla disponibilità di cose materiali, ma si spinge alla più disarmante e profonda delle semplicità: stare lì a condividere, contemplare, respirare.
Un modello che sembra davvero funzionare e in continua e quotidiana trasformazione dal caos all’armonia. Siamo più che disponibili a condividerlo.
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La ONG Para Ti (www.parati.inf.br) continua da 25 anni la sua attività di sostegno alla favela di Vila Canoas di Rio de Janeiro con particolare attenzione ai bambini di cui circa 400 sono adottati a distanza e, di questi, circa un centinaio frequentano il centro Para Ti. Nel corso del tempo 60 ragazzi si sono laureati grazie alle borse di studio. Lo stesso centro sta avviando programmi educativi volti in particolare ad adolescenti, fascia particolarmente a rischio nelle favelas… continua a leggere